Nell'agenda di Felipe e Letizia era prevista, come tutti gli anni, la consegna dei Premi della Fondazione Principe di Girona. L'appuntamento è arrivato esattamente una settimana dopo la proclamazione di Felipe come re di Spagna e dopo la sua promessa di difendere le lingue, ponte di comunicazione, e di vegliare sull'unità di una Spagna 'in cui c'è spazio per tutti'.
La prima sorpresa che ha regalato Felipe è stata la metà del suo discorso in catalano. E lo ha pronunciato, hanno appena detto alcuni opinionisti catalani al Canal 24 horas, "con un accento molto buono. Si sente che non è catalano e che non parla la lingua tutti i giorni, ma si sente anche che il catalano è una delle sue lingue". Il gesto è stato molto apprezzato, non ha rotto la diffidenza catalana verso Madrid e la sua Monarchia, ma sì ha fatto capire quanto il nuovo monarca consideri importante la Catalogna e la risoluzione delle tensioni con il Governo centrale. Felipe ha promesso una maggiore presenza della Corona in Catalogna, per incoraggiare "il rispetto, la comprensione, la convivenza".
Al termine della cerimonia, e prima della cena prevista, il presidente della Generalitat Artur Mas, che non ha assistito alla consegna dei Premi, ha stretto la mano al Re e ha conversato cordialmente con lui e con la Regina. Mas ha già detto varie volte, in questa settimana, di sperare che il nuovo sovrano possa mediare nella situazione di stallo creatasi tra Madrid e Barcellona sull'indipendentismo, anche se Felipe non ha alcun potere politico né costituzionale per farlo; dalla sua ci potrebbe essere solo la capacità dissuasoria datagli da carisma e ruolo istituzionale, ma non è detto che possa utilizzarla, anche se ce la sta mettendo tutta per dimostrare la disponibilità della Corona a lavorare per una Spagna plurale, aperta ed includente. "La Spagna è questo" hanno commentato in una tertulia, un dibattito, del Canal 24 Horas, all'ascoltare il re che parlava disinvoltamente in catalano "Se non siamo nazionalisti, sappiamo che il castigliano, il catalano, l'euskera e il galiziano sono le nostre lingue e appartengono alle nostre culture, che, insieme, formano la Spagna".
E' stato un re 46enne, appena insediato, che ha parlato in catalano e l'ha definito "una delle nostre lingue", a spingere a pensare che tutte le lingue coufficiali sono spagnole, parte di un patrimonio comune, e, dunque, possono essere parlate da tutti i cittadini del Paese. L'insistenza di Felipe sull'importanza delle lingue e della loro difesa, del loro stesso uso da parte del Capo dello Stato, è una testimonianza del cammino di dialogo e tolleranza, di rispetto e comunicazione che questo Re vuole proporre al proprio Paese.
Accanto a lui, come sempre in questi giorni, una regina molto bella e molto sorridente, molto attenta ai suoi gesti e molto disponibile verso i concittadini. Letizia è piacevolmente irriconoscibile e sta irritando gli haters professionali, che non le mancano, perché non ha sbagliato un gesto e neanche un outfit (qualcuno ha notato malignamente che ha già allungato l'orlo delle gonne). Oggi, con un tubino nero di Felipe Varela, già visto, era elegante, sobria e impeccabile. E ha dimostrato anche un certo gusto per la sfida e per le rivincite: è lo stesso vestito che indossava un anno fa, a Barcellona, quando, al Teatro Liceu, lei e Felipe sono stati sonoramente fischiati. Le si può perdonare anche la pettinatura, una simulazione di carrè che non le donava. Perché poi, alla fine, quello che conta davvero, è il suo atteggiamento, finalmente rilassato e sorridente.
Media sorpresi da questa coppia che non sta lasciando niente di intentato per sottolineare che è iniziato un nuovo tempo, e Catalogna conquistata.
Se il discorso di Felipe VI vi incuriosisce, lo trovate, in castigliano e in catalano, le due lingue che ha utilizzato, su casareal.es.