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This must be the place di Paolo Sorrentino, uscirà negli States questo weekend, oltre un anno dopo l’uscita italiana e un anno e mezzo in seguito a quella francese.
Basterà la presenza di Sean Penn come protagonista per conquistare il pubblico USA?
Difficile, difficilissimo, ma glielo auguro, perché This Must the place è un film riuscito, un’esperienza visiva e sonora affascinante e la trama ruffiana sembra fatta apposta per conquistare il pubblico statunitense.
E ne avrebbe bisogno, visto l’enorme budget (si parla di circa 30 milioni di euro) e gli incassi non proprio entusiasmanti in patria: 6 milioni.
Il divo ne aveva incassati 4,5 in Italia e 4 nel resto del mondo.
Ma come vanno gli altri film italiani al botteghino?
Male, malissimo. Bellocchio, reduce dall'entusiasmo della critica estera di Vincere, con Bella addormentata si è dovuto accontentare di un milione di euro nonostante l'attenzione mediatica suscitata per il caso Englaro.
Garrone, reduce dai 10 milioni di Gomorra, si dovrà accontare dei 2 di Reality.
Tutti i santi giorni di Virzì non raggiungerà nemmeno questa cifra, ovvero un terzo de La prima cosa bella.
Il comandante e la cicogna di Soldini a fatica supererà il milione, metà di Cosavogliodipiù e un quarto di Giorni e nuvole.
In attesa dei risultati del nuovo lavoro di Bertolucci, finora tutt’altro che esaltanti, si può constatare che il cinema italiano d’autore, già ampiamente snobbato dal pubblico, sta andando perfino peggio del solito e peggio del previsto, dimostrando che agli spettatori non importa nulla della bellezza di un film, né delle recensioni o dei premi vinti all’estero. Ma ancora peggio, non esiste una cultura degli autori che spinga il pubblico a seguire un film di un regista di cui ha apprezzato l’opera precedente. Non esistono più i film “di”, ma soltanto i film “su” e “con”.
E non mi si dica che il pubblico abbia voglia di leggerezza e per questo ignora il cinema impegnato, visto che sono stati ignorati anche i film di Virzì e Soldini che dai trailer hanno un tono tutt’altro che drammatico o serio.
E le assurde, folli scelte dei distributori non aiutano di certo il mercato.
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