Nella vita ci sono cose che non ti scegli, che fanno parte di te e basta. Rifletto quest’oggi sul valore, quello vero, dell’esistenza umana, contro l’ipocrisia e la superficialità di questo mondo malato e corrotto dove conti qualcosa soltanto se appari. Penso a tutte quelle persone che sprecano la propria esistenza procurandosi un modo per distruggersi la salute : fumando, bevendo, drogandosi.
E poi ? Poi senti che il tuo vicino, quell’uomo bravo, onesto che non fatto del male a nessuno ed è il papà di uno splendido bambino, che va all’asilo con tuo figlio, deve morire perchè la bestia ha scelto lui. Un cancro metastatizzato che lo divora da dentro. E sapete una cosa ? Lui sorride comunque e credo che lo farà tutti i giorni almeno fino a quando avrà la forza di farlo. Abbiamo chiacchierato a lungo questa mattina, sorseggiando un caffè, abbiamo riso insieme sulle buffe vicende di un piccolo paese come il nostro, arroccato sulle colline e le tradizioni. E quando se n’è andato, mi ha lasciato un vuoto enorme dentro, una voragine esistenziale profonda come quella che si è scavata in maniera indelebile, quando tempo fà apprendevo dal telegiornale la morte della piccola Yara. Se ne andato via sorridendo, Mario, perchè la vita, quella non l’ha ancora abbandonato, come la speranza che ci tiene su mentre annaspiamo per non affogare nell’esasperazione della quotidianità.
Perchè si vive sempre e comuque nonostante le condizioni che ti ha dettato la tua vita, e bisogna essere grati per questo, godendo delle piccole cose, di quel poco che ci è stato concesso. E imparare dalle mamme africane che sorridono mentre portano in spalla i loro scheletrici figli, dai bambini delle favelas in Brasile mentre corrono dietro ad un pallone fatto di stracci e cartone. Dal papà che ogni giorno fatica a mettere sul tavolo ai propri figli un pezzo di pane. Dal malato in dialisi mentre due aghi gli trapassano il braccio fin dentro l’arteria, in una giostra che si ripete tre volte a settimana per tutta la vita. Dalla mamma che ha perso il suo bambino e scopre di essere ancora incinta, dall’anziano nella casa di riposo, il giorno di Natale, mentre i suoi cari festeggiano altrove dimenticandosi di lui. Ride chi non ha nulla e ride anche chi ha tutto. Com’è strana la vita, com’è ingiusta. Colui che potrebbe con le proprie risorse dedicare la sua esistenza a cercare di dare il suo contributo per aiutare il prossimo, spreca, spande e distrugge tutto il buono che ancora c’è, dando un calcio ai valori, quelli veri intendo, tangibili non indossabili.
E rido io oggi mentre una lacrima scorre bagnandomi la guancia. Rido in faccia ai politici e ai loro festini, rido in faccia ai bulli ai razzisti e ai terroristi. Rido in faccia a chi ha ucciso, a chi ha corrotto per denaro e interessi, ai genitori menefreghisti che non si accorgono di ciò che fanno i propri figli. Rido in faccia a tutto il marcio che c’è nella società, agli sfruttatori e ai falsi moralisti.
Rifletto del Mondo e sorrido vedendo il sole che nonostante tutto sta sorgendo dietro il tetto della casa qui di fronte. Nonostante sia autunno e le nuvole ricoprano il cielo, i suoi raggi brillano comunque invadendo di luce il giorno e diramando la notte con le sue le stelle e la luna. Penso a Mario, a Luigi, a Manuela, alla mamma di Sara Scazzi e Yara Gambirasio, penso a chi combatte con la propria malattia tutti i giorni e a chi non ha soldi nemmeno per mangiare. Rifletto sull’importanza della vita e credo che dobbiamo per forza cambiare in un modo o nell’altro tronandola forza di dare noi un calcio alla stupidità e alla superficialità di certe persone, cambiare noi per loro se necessario. Ma cambiare.
E ridere, ridere sempre accontentandosi di ciò che si ha, senza pretese . Perchè i sorrisi volano in alto con la loro leggerezza come tanti palloncini colorati lanciati in aria dai bambini. Per te Mario che con la tua forza oggi mi insegni a volare.