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Sorriso e stereoptipi

Creato il 05 marzo 2014 da Odio_via_col_vento

 

Sorriso e stereoptipi

Brad Schwede, Woman smile alla prima 

 

L'altro giorno ero a Milano, dovevo fare una fila un po’ noiosa, niente di ché.
Entrando ho solo chiesto se c’era un numero da prendere e altrimenti chi era l’ultimo. Cose normali, insomma.E un signore di una certa età mi ha detto: “Lei non è di Milano, vero?”.“No – ho detto io – si sente dall’accento?”E lui: “Non è quello: si vede dal sorriso”.Mi sono accorta improvvisamente che sorridevo, così, normalmente, come si fa entrando in un luogo, in cui ci si rapporta con delle altre persone.Estranei che invece erano seri, cupi, come infagottati in se stessi.Prendetela così, è solo un banale flash di vita vera. Non voglio ergere il particolare a legge generale, non voglio farne un luogo comune.
Non è vero che a Milano nessuno sorride, non è vero che da noi siamo così accoglienti.
In caso voglio fare un pubblico plauso a mia madre che mi ha insegnato, mille anni fa, ad essere serena ed accogliente, in pubblico (e in privato). Cosa rara, pare, specialemnte al giorno d'oggi.
Probabilmente noi siamo stati allievi diligenti ma non altrettanto diligenti educatori e la generazione dei nostri figli è senz'altro più scostante (se non francamente maleducata).
Niente luoghi comuni, avevo detto: anche se tutti i luoghi comuni hanno un briciolo di verità dietro.


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