E ora, che faccio?!!
Vi è mai capitato di alzarvi alle 6 del mattino e iniziare a scopiazzare ricette a destra e a sinistra nella speranza di imbastire un pranzo e una cena che tutti possono mangiare senza dipingersi sulla bocca quella classica smorfia di schifo che solo i bambini sanno fare smorzando ogni entusiasmo materno?
Beh!
E’ quanto mi sta capitando da una settimana a questa parte da quando, di ritorno da una visita medico-pediatrica (l’ennesima!!!), il mio universo cucina si è rovesciato sotto sopra (ancora una volta!!).
Per un mese il mio più piccolo e implacabile moschettiere, ovviamente accompagnato dai suoi fidi compagni di avventura, dovranno mangiare senza glutine!
E allora, dici tu! Che c’è di così complicato?
Concordo con te.
Se solo però accanto al NO GLUTINE (ormai di comune fruibilità anche nei supermercati tradizionali), non ci fisse anche un NO VERDURA e un NO FIBRE. Il tutto ovviamente condito dalla scelta di fondo del NO PROTEINE ANIMALI.
Tradotto: senza pasta e pane tradizionale, senza minestre e contorni, senza frutta fresca nello zaino a merenda e senza legumi, io che vi dò da mangiare figli miei???!!!!
Il mio primo pensiero è stato, ovviamente, di correre in negozi specializzati in questi problemi: ne sono uscita con un carrello pieno di pasta di mais, farina di riso, grano saraceno, chicchi di amaranto, quinoa e miglio. Il tutto ovviamente condito da gallette, grissini e cereali soffiati adatti al caso.
Mi sentivo in pace.
Ora, pensavo, saprò cosa darvi per cena!
Beata ingenuità!
Una volta messa a bollire la mia pentola d’acqua, il dilemma vero che mi sta attanagliando da più di una settimana si è presentato integrale: con cosa condisco tutto questo “ben di Dio”?
Senza verdure (o meglio, senza le fibre delle verdure, perché tutti gli estratti sono più che raccomandabili, ma questa è un’altra storia da raccontare a parte) e senza proteine animali (prosciutto, mozzarella e via discorrendo), cosa ci metto sulla spaghetti alla quinoa? Come lo preparo il risotto? E sopratutto, cosa ne faccio dei legumi, dei piselli, dei ceci, delle lenticchie che dovrebbero sostituire le proteine della carne?
…. Insomma, dubbi di fornelli che fanno letteralmente a botte con tutto ciò che mi era diventata consuetudine dopo gli insegnamenti appresi da Campbell e dai tanti medici italiani che ho incontrato in quest’ultimo anno!
Se non sapessi che questa è la strada giusta e che il pediatra che sta seguendo i miei figli è uno tra i migliori in Italia convinto, nella sua lunga esperienza medica sul campo, che la dieta proposta da Campbell sia l’unica possibile per la salute umana, butterei tutto all’aria.
Invece continuo.
E viste le tante difficoltà incontrate ogni 3-5 ore tutti i giorni (più o meno ogni volta che devo pensare ad un pasto o il tempo necessario che qualche mio figlio mi dica “Ho fame, mamma!”), ho pensato che parlane nei miei post potesse essere utile.
Magari qualcuno di voi è nelle mie stesse condizioni.
Magari si chiede cosa fare per pranzo.
Magari deve lottare continuamente con smorfie di schifo e dubbi amletici sul fatto che continuare abbia senso.
Bene!
La sfida ha inizio.
E, come si dice in questi casi, chi mi ama, mi segua!
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