La scorsa settimana vi parlavo qui dei 3 punti che analizzerò nel lavoro che viene fatto ( nel coaching d'immagine ) quando è necessario fermarsi per capire perché non siamo più soddisfatte del nostro aspetto e del nostro modo di vestire:
-Come è avvenuta la perdita di voi stesse?
-Come recuperare la vostra identità?
-Come organizzare un guardaroba per poter esprimere la vostra identità?
Oggi approfondiremo il primo punto:Come è avvenuta la perdita di voi stesse?
Perché alcune donne un giorno si guardano allo specchio e hanno l'orribile sensazione di non riconoscersi più?
Cosa succede quando si scopre di essersi "perse"?
A volte appare come un tema tutto femminile quello dell'accudimento: ci si preoccupa di stare dietro ai figli, seguire i genitori, dare una mano al marito, agli amici, ai colleghi, insomma si dispensano sostegni e ci si accollano responsabilità di varia natura per gli altri.
Altruismo femminile? Stereotipi sul ruolo delle donne che inconsapevolmente vengono seguiti?
La verità è spesso più sottile: un costante bisogno di rispondere alle aspettative che alcune donne sentono che gli altri hanno su di loro.
Alcune volte è così realmente, ma ad ogni modo è sempre il nostro atteggiamento ad indurre negli altri la legittimizzazione di alcune pretese sul nostro comportamento.
Volete sapere perché molte donne hanno la sensazione che gli altri si aspettino che loro siano sempre disponibili per gli altri, fino a rinunciare a se stesse?
Perché molte donne sono loro le prime a sentirsi persone in gamba e degne di apprezzamento solo se sono utili agli altri e mettono da parte le proprie esigenze.
Perché per alcune donne dichiarare "Io voglio..." fa paura.
Si teme un rifiuto, un abbandono, un conflitto e la perdita dell'affetto delle persone a se più vicine.
Ma a volte a far paura è anche assumersi responsabilità per se stesse senza avere l'approvazione di nessuno.
Perdere interesse per se stesse, vuol dire anche trascurare il proprio aspetto.
Anche in questo caso gli abiti rivelano che ci siamo perse.
Cosa possiamo fare quando queste situazioni intaccano anche lo stile d'abbigliamento e la scelta quotidiana dei nostri vestiti?
Quando lavoro con il coaching d'immagine spesso nel primo incontro chiedo alle clienti proprio di fare questo: portare un abito, un capo del proprio guardaroba che ha un valore.
Non importa se sia un valore in positivo o in negativo.
Capita di frequente che siano loro a portarmi gli abiti a cui sono più legate e che non indossano più o che vorrebbero poter indossare di nuovo.
Si parte allora dal valore che ha avuto quella gonna, quell'abito, quel cappotto per ricostruire attraverso un "filo rosso" la loro identità perduta.
È per questo che spesso suggerisco proprio di partire dall'armadio: l'armadio ci aiuta a vedere il passato dismesso, il presente imprigionato e un futuro con infinite possibilità.