Premetto che in questo articolo dovrei utilizzare termini poco carini, e anche molto volgari, ma mi trattengo.
Si comincia la mattina presto, quando esci per andare a lavoro e prendi l’auto dal posto auto a te assegnato nel parco, e non riesci ad entrare in macchina perche’ i tuoi vicini di posto non badano alle strisce disegnate per terra, pura arte del pittore di turno, ma se non prendi l’auto nel parco e prendi quella parcheggiata in strada le bestemmie, se la trovi, sono rivolte ai padroni dei poveri cagnolini, che fanno odiare gli animali perche’ i loro padroni, uomini senza un minimo di dignita’, hanno il cane ma non sanno prendersene cura, perche’ “scacazzare” su un marciapiede e’ doveroso.
Ma entrato in auto inizia un’altra battaglia, devi attraversare una rotatoria, e una volta immesso, perche’ chi e’ nella rotatoria ha la precendenza, lo ricordo, ma quando sei dentro, chi vuole entrarci forse se ne dimentica; poi c’e’ la sosta al semaforo, e giustamente noi in fila abbiamo tempo da perdere, per cui chi supera a sinistra nella corsia delle macchine che vengono contro, ha tutto il diritto di fare questa operazione, arrivare a svoltare a buttare tutti i poveri fessi fuori dalla corsia, ma si sa noi siamo fessi, e loro hanno fretta.
Ovviamente per arrivare al semaforo hai dovuto scansare quella dozzina di auto ferme sul marciapiede, in seconda fila e anche in terza fila, che aprono lo sportello, ma cavoli come faccio a non capire? devono andare a comprare le sigarette, si tratta di urgenze.
Vabbe’, poi si arriva a lavoro, e quindi tutta un’altra storia, il parcheggio e’ gigantesco, peccato che i miei concittadini hanno necessita’ di parcheggiare sotto la scrivania a cui sono seduti, non sia mai detto che facciano piu’ di 12 passi consecutivi per arrivare a sedersi, e quindi il “parcheggio creativo” e’ doveroso, e se va a discapito di qualcuno, chi se ne frega.
Andiamo alla macchinetta del caffe’, ci sono cartelli ovunque su come fare la differenziata, dove buttare il bicchierino di plastica del caffe’, la bacchetta, la carta dello zucchero, il panino che non vuoi piu’ e quant’altro, ma si sa a lavoro siamo tutti analfabeti, nessuno sa leggere e quindi i cestini sono pieni di tutto, indipendentemente da quanto dovrebbero contenere.
Vado in farmacia, e la fila e’ utopia, chi si infila a destra, chi a sinistra, dal vecchietto al giovanotto, ma anche in quel caso, c’e’ fretta, mica stanno a perdere tempo come me!
Tutto questo per arrivare a dire cosa? boh, solo uno sfogo!
Non facciamo che lamentarci dei politici, delle Istituzioni, del Comune, del Sindaco, di tutti i servizi che non funzionano e tutto il resto, cose sacrosante, ci mancherebbe, quanto mai le istituzioni devono fare il loro dovere, milioni di comitati civici, gruppi di volontari, apolitici e politici, che chiedono una partecipazione attiva per segnalare tutto cio’ che non va, e magari anche passare a ramazzare (pago le tasse e francamente dovermi prendere in carico una piazza da pulire francamente non mi va), ma francamente tutto questo e’ un lavoro inutile.
Alzo bandiera bianca, come posso pensare che le cose cambino quando persone intorno a me hanno comportamenti senza un minimo di criterio civico. Tutta questa solidariata’ nel momento in cui ci accusano di puzzare, ma nessuno si muove per far cambiare la persona che ti e’ vicina, cambiare modi e usi assurdi.
Auto, motorini parcheggiati a cavolo senza il minimo pensiero a chi ti sta intorno, a volte basterebbe spostare l’auto di 10 cm per dare meno fastidio, ma chi se ne frega…
Che brutto periodo.
Massi