Tra sei giorni a quest’ora saremo in un viaggio intercontinentale che ci porterà a conoscere un’altra protagonista della nostra storia familiare: qualcuno che negli ultimi 3 anni è stato solo un pensiero, una parola, un sogno e speranza per tutti e tre.
Qualcuno che adesso ha un nome ed un viso in una foto da poco più di un mese: Laura Tatiana.
Non ho condiviso prima questa bella novità perché, come sempre, avevamo paura che ci potesse essere qualche inconveniente e qualche bastoncino che si infilasse nelle grane del nostro desiderio e lo spezzasse: ma non posso più non parlarne, perché lei ormai ci aspetta laggiù in Colombia, e la settimana prossima saremo nel suo paese a cercare di superare l’ennesimo compito ed esame con i servizi sociali colombiani.
Stavolta, l’esame sarà per tutta la famiglia al completo, senza reti e senza ulteriori sovrastrutture: il nano perderà ben un mese di scuola, ma viste le sue assenze quasi inesistenti e la sua capacità di recupero, speriamo di poter ricevere una scheda che segnali l’apprezzamento delle maestre per questo piccolo frutto del nostro lavoro educativo e della nostra passione familiare, nonostante la mancanza al completamento del programma che cercheremo di fargli recuperare da adesso fino a settembre.
Per la prima volta da quando abbiamo presentato domanda di adozione, mi si sono instillate nei recessi del cervello mille pensieri ed ansie: ho paura che la piccoletta non apprezzi i nostri sforzi di essere famiglia, il nostro modo di esserlo; ho paura che io non riuscirò a darle quanto ho dato finora in questi anni al suo fratellone nano; ho paura che per l’ansia di prestare attenzione a lei, mi sfugga di dare certezze e conferme di affetto e rispetto a quel piccolo uomo che già ci ha dimostrato quanto oltre sia rispetto alle nostre paure ed insicurezze.
A parte i fattori emotivi ed emozionali che sono scontatamente un dubbio, si aggiungono anche questioni pratiche: dove staremo? cosa e come mangeremo? a parte la mia già nota diffidenza verso il cibo straniero, di cui riconosco i limiti, la maggiore preoccupazione la dà ovviamente il nano: una cosa è dirgli e ripetergli allo sfinimento che la pasta al pesto nessuno gliela darà mai, un’altra è essere sicuri che non dimagrisca di quei 3-4 kg che abbiamo faticato così tanto a fargli mettere su. E poi, sì posso vedere le temperature e le previsioni del tempo, ma a quel numero cosa corrisponde: abbigliamento invernale, primaverile, estivo, BOH?!?!? cosa mettere dentro le valige senza avere la sensazione di aver scordato qualcosa di essenziale per la nostra sopravvivenza?
Nonostante stiamo tentando di organizzare il minor distacco possibile dall’universo virtuale, a parte la variazione di fuso orario, la nuova gestione familiare non so quanto consentirà di mantenermi aggiornata su domande, commenti e richieste che potranno essere pubblicate su questo blog nel prossimo mese e mezzo. Certo, ultimamente non sono stata molto prolifica ma ho cercato comunque di rispondere sempre, via mail o sul blog alle domande che mi venivano poste: stavolta, il mese e mezzo che mi si prospetta in un luogo sconosciuto, che vorrei esplorare, con una situazione familiare in movimento caotico alla ricerca possibilmente di un nuovo equilibrio, mi fanno presupporre che seppure mi collegherò e guarderò la posta e vedrò se qualcuno ha scritto o commentato, non riuscirò troppo a rispondere ed a rendermi presente così come mi piace fare. Non sono il tipo di persona che promette cose che poi sa di non poter mantenere, quindi preferisco ad oggi dire che probabilmente non ci sarò, piuttosto che creare aspettative a chi avrebbe bisogno di una parola, di un consiglio o semplicemente di essere letto ed “ascoltato”.
Quindi, saluto per ora, ringrazio chi volesse entrare nel blog e leggere, ma aspettatevi comunque aggiornamenti solo tra un paio di mesi: sicuramente, qualcosa da raccontare ce l’avrò e cercherò di fare il punto quando avrò messo ordine nei miei pensieri e nelle mie emozioni.