Magazine Libri

Sospiri di una poesia come rifugio

Creato il 27 settembre 2011 da Pasquale Allegro

Sospiri di una poesia come rifugio di Pasquale Allegro
“Si susseguono/come le lacrime/come i sogni/che non si sono avverati”.
Scorrono un po’ così, come spinti dalla malinconica brezza di un’amara verità, i versi della poetessa lametina Francesca Guarna. Come petali strappati da un vento da fine del sogno.
Docente nelle scuole superiori, con “Come una rosa...” edito da Albatros, l’autrice è alla sua seconda raccolta di poesie dopo l’esordio di “Capitoli di vita” pubblicato nel 2006.
“Dolce rumore di un’onda/che si frange/e si rifrange/fino ad essere palpito di cuore”.
Di queste immagini vive la poesia della Guarna; come fosse cosparsa di ricordi sussurra espressioni di vivida nostalgia, rifugiandosi nel sogno, dal sogno. Poesia come luogo, come raccolta di souvenir e di polaroid votate al distacco del tempo, in itinere accudite tra gli ammennicoli della speranza di un ritrovato amore.
In un frangente di secondo, versi di una semplicità disarmante ti feriscono e ti restituiscono intatto un desiderio poco prima infranto, un rimpianto che non trova più comparsate esistenziali da reprimere: “Ad occhi chiusi lo vedo/e, sognando, lo rivedo”.
Di pennellate d’agosto e di velluto di pioggia è intrisa la poetica della Guarna; dalle sue impressioni che “si tuffano/nei lontani mari/della bionda luna” si raccoglie, di evocazione in invocazione, la gioia e la notte, la pietra e la nube, Dio, la sete, una donna e l’amore, fino alla sabbia che, avvolgente e inafferrabile, “scivola/al richiamo/dell’onda”. E sono sempre sogni, sempre infranti, sempre ricordi da spulciare fin dentro le viscere, aspettando di cogliere sul volto dei giorni un’espressione di vita nuova.
Perché ci sono profumi che non temono il logorio del tempo, ci sono colori che rimangono vivi e non stingono nei toni vacui e trasparenti del nulla e della noia, perché fin quando si attenua la verve artistica tra le docili pareti dell’opera, si comprime in un afflato creativo la morte che attende il poeta nel tramonto della parola. E così vive, vive di luce la metrica dell’autrice lametina, “sa di speranza/e d’infinito amore”, poiché rivolge instancabile la propria preghiera al lettore che esamina attento le radici del proprio cuore, nell’attesa che si desti dal sonno dell’insensibile tran tran quotidiano. Che si legga dunque la stupenda La spiaggia dei ricordi e ne colga, tra un inciso e l’altro, echi di Montale e di Ungaretti; che s’intenerisca pure con i versi de La zingarella, per quel suo particolare incedere realista da fotografia popolare spiattellata a mò di cartolina; che posi infine il suo sguardo, smaccatamente compunto dalla realtà, sulla deliziosa metafora che impreziosisce l’esercizio stilistico de La tenda, così sfacciatamente impressionista da illuminarne la scena.
In fondo in fondo, la raccolta “Come una rosa...” è tutto un inno alla solitudine, ma di una solitudine che ti lascia immaginare, sognare, inventare, poetare, e che non ti lascia solo con il mondo intorno: “Sola/con te,/con l’immaginario/mondo da inventare”.
Speriamo che da quel mondo Yeats voglia restituire a questa sua figlia prediletta l’omaggio della dedica, magari passando per i suoi sogni di pura bellezza.
Titolo: Come una rosa...
Autore: Francesca Guarna
Editore: Gruppo Albatros Il Filo (collana Nuove voci)
Data di pubblicazione: 2010
Pagine: 114
Prezzo: € 11,50


Da "Il Lametino", 24 settembre 2011

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :