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Sospiro, centrale a biomasse: norme europee sorvolate? La Provincia autorizza

Creato il 12 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Osvaldo Brigati, capogruppo d’opposizione a Sospiro, chiede all’amministrazione provinciale di tener conto di una direttiva europea immediatamente invocabile e di una sentenza Costituzionale, che obbligano la Provincia stessa a elaborare la Valutazione d’impatto ambientale sul progetto di centrale a biomasse. Il dirigente del settore Ambiente Andrea Azzoni però si oppone, sostenendo di aver seguito la procedura giusta: l’autorizzazione è sufficiente. Niente VIA. Ancora una volta le associazioni ambientaliste e i cittadini hanno un solo percorso da seguire: monitorare, anche autonomamente, se le autorità li lasciano soli. Non è una fissazione l’ecologia: ne va dell’aria che respiriamo e della bellezza del paesaggio, oltre che della giusta tutela dell’agricoltura, la cui qualità va promossa e migliorata. Produrre energia per ottenere incentivi pubblici e poi far respirare un’aria peggiore ai contribuenti onesti è giusto? Brigati non è certo contro la libera impresa, ma realmente sostenibile. Segue il testo di un servizio tg uscito su www.telecolor.net. 

 

SOSPIRO – CR L’amministrazione provinciale non si ferma, tanto meno la società Rinnova Energia di Sospiro in provincia di Cremona: pubblica amministrazione e impresa procedono senza esitazione, neppure dopo una direttiva europea e una sentenza della Corte Costituzionale. Il modo di tutelare l’ambiente e la salute, in una provincia sommersa come l’intera pianura padana, da emissioni e gas inquinanti e di scarico, con patologie tumorali in numero storicamente abbondante, è quello di difendere le aziende che ottenendo incentivi statali aumentano ulteriormente l’inquinamento. Soldi pubblici versati per peggiorare la qualità dell’aria, assieme a tante altre autorizzazioni simili. Ha avuto molto da scrivere Osvaldo Brigati, capogruppo dell’opposizione di Sospiro, chiedendo al dirigente del settore ambiente della Provincia Andrea Azzoni di verificare i procedimenti emessi. Che è mai successo? La Provincia autorizza la centrale a biomasse di Sospiro, che viene diffidata da un gruppo di cittadini dello stesso Comune. Quindi il 18 febbraio il capogruppo Brigati spedisce una serie di osservazioni al dirigente Azzoni, per ricordare che le sentenze della Corte Costituzionale sono retroattive e che la direttiva europea, che impone di eseguire la Valutazione d’impatto ambientale, ha un’efficacia diretta e va applicata anche senza passaggi parlamentari, dato che il singolo cittadino può invocare il rispetto di una norma europea. E la Corte europea l’ha confermato. Dunque la Valutazione d’impatto ambientale è necessaria: dunque il capogruppo di Sospiro, sostenuto anche da Salviamo il Paesaggio, insiste perché la Provincia si autotuteli. L’impianto a biomasse infatti è di un megawatt e non di 999Kw. L’impatto ambientale è forte, secondo le analisi di un esperto come l’ingegner Cerani di Brescia. Nulla da fare. Il dirigente provinciale ribatte che non è vero: prima la direttiva va recepita dagli Stati membri. Nessun ripensamento dunque, anche se la direttiva in questione è del 28 gennaio 2012 ed è entrata in vigore il 17 febbraio, prima della domanda di autorizzazione dell’impianto datata 7 marzo 2012. Rimane l’esposto, che da Sospiro è arrivato in Procura. L’Europa non vuole saperne di aumentare le emissioni inquinanti, anzi è tenuta a ridurle entro il 2020, in amministrazione provinciale invece indietro non si torna.


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