Ieri sera su Rai 3 Roberto Benigni ci ha fatto piangere e ridere, come solo i grandi sanno fare. Tra le lacrime e le risate, ha proposto anche agli stessi uomini della coalizione di mandare il premier a casa e prospettato di farsi una bella vacanza tutti insieme ad Antigua, con tanto di musica rasta e cannoni da fumarsi. Come suggerito poi dalla linea del suo avvocato, Benigni ha pure aggiunto, di scherzare che fumare fa male, ma se si deve finire come Alfano e Ghedini, be', allora è meglio farsi due canne...
Ha scagliato una pietra anche il grande Roberto, forse, a favore della pianta più perseguitata del mondo, ieri sera, insieme a tutte le fonti scientifiche attendibili del mondo che continuano a discreditare i presunti danni della cannabis. L'ultimo esempio sono le tabelle riportate da "Lancet" che, in ordine di pericolosità e danni provocati, mette l'alcol al primo posto e la cannabis solo al sesto.
Stampa Alternativa ha pubblicato l'anno scorso un libro, ora alla sua terza ristampa, dal titolo Vino e bufale, ai cui autori, medici, lasciamo la parola al riguardo: "Non sarà sicuramente sfuggito lo studio pubblicato di recente dalla prestigiosa rivista scientifica inglese Lancet nel quale il ricercatore David Nutt classifica le droghe per il danno che producono. Al primo posto ci sta proprio l'alcol con un buon margine di vantaggio sull'eroina e con un indice di pericolosità tre volte tanto quello della cocaina e quasi quattro rispetto a quello della marijuana. Vale anche la pena ricordare che l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che le bevande alcoliche siano la causa di due milioni e mezzo di morti ogni anno, mentre nel nostro Paese l'alcol provoca tra le 21 e le 25 mila morti ogni anno a fronte di alcune centinaia dovute alle altre droghe (tabacco escluso). Per le persone che si interessano in modo serio della questione questo studio dice ben poco di nuovo... periodicamente ricerche scientifiche indipendenti segnalano la verità sui danni prodotti dall'alcol anche se poi ci si dimentica di essi in modo frettoloso. Molti di questi studi sono riportati con riferimenti chiari e precisi su Vino e bufale che è una valida alternativa alla stampa divulgativa, troppo spesso schierata a difesa di interessi di pochi a spese della corretta informazione di tutti con l'utilizzo di manipolazioni comunicative che il libro evidenzia (le bufale sul vino per l'appunto!). Può essere però che rispetto alle riviste scientifiche e ai ricercatori abbiano ragione Bruno Vespa, Al Bano, Antonella Clerici e Marisa Laurito ai quali con buona regolarità la nostra televisione affida l'informazione sul vino. Immancabilmente sostengono che fa bene, che protegge dal cancro e che è un buon aiuto anche per le donne in gravidanza, senza rispetto per la verità scientifica, per la salute di tutti e neanche per quella dei bambini".
Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada
Di Enrico Baraldi. 9 novembre 2010 | Archiviato in Echi quotidiani