L’ambiente è sempre più un asset strategico e per quello che dovrebbe essere un anno nero per l’economia, il verde è uno de pochi spiragli di luce in fondo al tunnel. Oltreoceano lo hanno capito molto bene e questa tendenza è ormai presa in considerazione da molte aziende, che stanno adottando reali provvedimenti per dare una mano all’ambiente. Ben 115 storie raccontate direttamente dagli amministratori delegati dell’azienda, che ci hanno messo la faccia per sottolineare il proprio impegno, e quello aziendale, verso un mondo più sostenibile. È quello che ha fatto Business Roundtable, associazione che ha riunito i principali amministratori delegati delle più grandi compagnie americane, con la pubblicazione del Innovating Soustainability Report 2011. “I membri di Business Roundtable ogni giorno cercano e si confrontano per cercare nuove vie per risolvere i problemi relativi alla sostenibilità e incrementare la crescita economica, quale essenza del business sostenibile”, come ha scritto il CEO di American Electric Power Comany, Michel C. Morris, per presentare il report.
Tra le diverse storie documentate direttamente dai vertici aziendali, con tanto di foto e firma del CEO, spuntano quella di State Farm che ha salvato ben 200mila alberi inviando in maniera elettronica i documenti assicurativi. Oppure c’è la storia di Hertz, colosso dell’autonoleggio, che ha installato un impianto a pannelli solari nell’aereoporto internazionale di Denver compensando le emissioni di Co2 prodotte.
In Italia, purtroppo, siamo ancora lontani da questa sensibilità. Sono poche le aziende che tendono a mettere nero su bianco cosa stanno facendo per ridurre il loro impatto ambientale. Si parla tanto di sensibilità green, ma il massimo che riusciamo a vedere sono pubblicità che ci sorridono verde con automobili immerse nei boschi, scenari naturali per vendere detersivi.
Siamo ancora il Paese del greenwashing più che del greenmarketing.
Per tracciare la direzione verso cui sta andando il mercato italiano si terrà a fine gennaio a Roma il Forum CSR 2012. Appuntamento il 26 e 27 gennaio 2012, al Centro Congressi Roma Eventi, con il più importante evento annuale sui temi della Responsabilità Sociale d’Impresa, dove tutti i professionisti coinvolti si ritrovano, si aggiornano, si confrontano.
Obiettivo del Forum CSR 2012, dal titolo Incentivi alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Quale ruolo per il mercato, le istituzioni e i cittadini?” sarà quello di esplorare i possibili modi per integrare i temi della sostenibilità economica, ambientale e sociale nelle politiche pubbliche, nelle strategie e nelle attività aziendali, nello stile di vita dei cittadini come contributo importante al raggiungimento di un ordine mondiale più equo, più solido e più vivibile. Parteciperanno esperti di banche, imprese, istituzioni, organismi internazionali, università.
Tra gli altri sono stati invitati: Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione Europea; Giuseppe Lucibello, Direttore Generale INAIL; Andrea Bianchi, Direttore Generale per la Politica Industriale e la Competitività del Ministero dello Sviluppo Economico; Alessandro Laterza, Presidente Commissione Cultura Confindustria; Vincenzo Boccia, Presidente Piccola Industria Confindustria; Morena Diazzi, Direttore Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo Regione Emilia-Romagna e Rappresentante Conferenza delle Regioni nel Pcn Ocse; Nelmara Arbex, Deputy Chief Executive Global Reporting Initiative; Enrico Giovannini, Presidente Istat; Marina Migliorato, Responsabile CSR e Relazioni con gli stakeholder Enel; Diana Guzman, Director Southern Europe Carbon Disclosure Project; Mario Molteni, Professore Università Cattolica e Direttore CSR Manager Network; i vertici di ABI, Intesa Sanpaolo, UniCredit, UBI Banca, Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
Sono molti i cantieri aperti:
- il miglioramento della relazione banca-impresa e le attività scaturite dalla sigla del protocollo tra ABI, Confindustria e MISE;
- le iniziative dell’INAIL per offrire tariffe agevolate a chi dimostra di comportarsi in maniera responsabile;
- la nuova commissione ISTAT con l’ambizioso obiettivo di creare indici di rilevazione del benessere del Paese che contengano anche criteri ambientali, sociali e di governance;
- l’impulso allo sviluppo della CSR dato delle azioni della Commissione Europea e dei maggiori standard setter internazionali, dall’OECD all’ISO;
- l’orientamento della domanda di responsabilità e di sostenibilità da parte dei cittadini e delle organizzazioni di rappresentanza.