Il primo dell’anno è uno di quei giorni vuoti,vuoti per eccellenza. È un momento di passaggio,una sorta di limbo fatto di emicrania e coperte tirate sin sopra la testa. Si rimane immobili a letto,aspettando che la vita riprenda. 364 giorni davanti,365 alla spalle.
Il Chianti che si fa sentire ancora,lo stomaco che brontola. La luce non penetra,sotto le coperte. Forse non c’è nemmen luce,fuori. Domani non sarà già più anno nuovo,ma un giovedì come altri. Ci saranno decisioni da prendere,bisognerà diventare grandi davvero se si vuole rendere reale la vita che,per ora,è solo nella mia testa. Ci sono tante,troppe cose da affrontare.
E così ho deciso che viaggerò,che a marzo quelle tre piccole gite che ho in mente di fare non me le toglie nessuno. Troverò i soldi,troverò il tempo. Accidenti,questo suona da ‘buon proposito per l’anno nuovo’!
Allora sapete che vi dico? Nell’anno nuovo NON smetterò di mettere le minigonne anche se ci sono zero gradi,non smetterò di desiderare cose che non posso avere,non smetterò di infastidirvi con i miei post inutili,continuerò a perdermi,a sparire senza preavviso,a comprare scarpe,ad essere illogica,poco pratica e poco concreta. Non smetterò di aspettarmi sempre il peggio,di domandarmi ‘perchè’ quando dovrei solo lasciar perdere;di finire tutta l’acqua calda,di affezionarmi anche se non dovrei,di prendere il the alle tre e non alle cinque.
Continuerò a fare domande alle tre e mezzo del mattino,domande strane. Che voglio? Il fondo,come sempre.
V.