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Sotto una buona stella

Creato il 24 febbraio 2014 da Annanihil
Sotto una buona stellaFilm con e di Carlo Verdone, scritto appositamente per Paola Cortellesi.
Tutto è nato da un incontro sul palco di "Zelig", Verdone si lascia sfuggire una promessa e la mantiene realizzando questo film.
Da una coppia così, ci si aspetta tanto. Una commedia originale, frizzante, ricca di scene comiche.
Invece i due hanno solo un paio di momenti in cui danno il meglio. Il resto è malinconia.
Capisco che Verdone non voglia più regalarci risate fini a se stesse: il regista sente la responsabilità di dover raccontare la realtà, di smuovere le menti per trovare una qualche soluzione a questa crisi che ci vede sempre più poveri, senza lavoro e futuro.
Infatti, ispirato dall'attualità, Verdone interpreta in "Sotto una buona stella" un uomo che nel giro di pochi giorni perde il lavoro, i risparmi di una vita, e l'ex-moglie. Senza soldi e con due figli ventenni più nipotina a carico, vedrà crollare la bella vita che aveva costruito con fatica.
L'amicizia con la vicina di casa (Paola Cortellesi) è un appiglio, ma non è risolutiva. Le cose miglioreranno da sole con il tempo. I ragazzi matureranno e troveranno la loro strada. E quella che sembrava una semplice amicizia diventa una storia d'amore.
Più che un film per il cinema, sembra un film per la tv. La qualità delle immagini e la narrazione mi fanno pensare a una fiction Rai. Una di quelle da vedere in una-due puntate non di più.
Carlo Verdone e Paola Cortellesi li definirei guest-star, non protagonisti. Mi danno l'impressione di essere nel film solo per dar credito ai giovani attori Tea Falco e Lorenzo Richelmy, interpreti della disastrosa situazione dei giovani d'oggi.
L'inizio di "Sotto una buona stella" ricorda (non so se volontariamente o no) "La grande bellezza", film di Sorrentino candidato all'Oscar dove Carlo Verdone figura tra gli interpreti.
Il mestiere della bella vicina è la tagliatrice di teste, come George Clooney in "Up in the air - Tra le nuvole".
Verdone poteva fare di meglio. Però è lodevole la sua affettuosa attenzione verso gli altri e in particolare verso i giovani.
- Sei troppo adolescenziale, troppo cupo... Devi capire che la gente vuole leggerezza! Tu sei depresso! E per questo che il mondo va male... e poi ve ce incazzate pure, siete una manica di depressi!
- Se sono depressi forse la colpa sarà anche nostra, che dice?!
- Lei chi è?
- Sono il padre.
- Ah, ce mancava solo il padre!
- No scusi, vi vorrei chiedere una cosa. Che cosa avete ascoltato? Tutto il tempo della canzone siete stati o al telefono o a manda' messaggi. Cioè, come fate a giudicare una canzone di questo ragazzo...
- Sì, va be', mo' però basta, perché noi dobbiamo andare avanti oppure lei è venuto a fare il provino a noi?!
- No, però io vorrei chiedervi una cosa: cosa intendete voi per depressione?
- Io intendo per depressione che la gente si vuole divertire, vuole ridere! Sto' ragazzetto ce fa piagne! La gente non vole piagne, vo-le-mo ri-de-re!!
- Quello che voi chiamate depressione si chiama anima! Quella che voi che fate questo lavoro non sapete più recepire e lo sapete perché? Perché voi, e ce metto anche noi, siamo purtroppo diventati degli esseri aridi ed egocentrici!
- Ma portalo via! Ma una volta ce venivano le madri, mo' pure i padri vengono a cagare il cazzo! Guarda te i danni della disoccupazione! Ma a quest'ora non doveva stare a lavora'?!

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