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Sp500: un Wolfe che non ti dico

Da Brigitrader @brigitrader

Sp500: un Wolfe che non ti dico

Bill Wolfe, parlando del Pattern che ha preso il suo nome divulgato in Street Smarts nel 1995, sostiene di non avere inventato nulla ma di avere scoperto l’equilibrio che regola il ritmo naturale dell’andamento di un mercato, delle ondate di domanda e offerta che ne determinano l’andamento.

Più realisticamante un Wolfe wave pattern è una ottima rappresentazione di una fase di trend in via di esaurimento, segnalato dalla formazione dei prezzi di un cuneo convergente in cui le onde di spinta esauriscono via via la forza impulsiva, e del target in termini di prezzo e di tempo da affidare alla reazione contraria attesa alla rottura della figura tecnica (spesso un falling o rising wedge o una flag nell’analisi grafica o una onda 5 o C in ending nella Elliott Wave theory).

La possibilità di realizzazione del pattern non è assoluta ma, come spesso avviene per queste figure grafiche, deve essere contestualizzata nell’analisi principale del Trend; da accogliere dunque con maggior favore quando inserita quale figura di continuazione di un trend in atto (target nella stessa direzione del trend) e con maggior cautela quando si presenta quale pattern di inversione primaria (target in direzione opposta al trend).

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Con il failure in rottura rialzista della Trend line 1-3 si attiva al punto 5 un

Sp500: Un Wolfe che non ti dico

Quaderno di Analisi rilegate disponibile nella Biblioteca di Appunti ciclici.

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Appunti ciclici è (meglio di) un medicinale. Consultare le avvertenze contenute nel foglietto illustrativo prima dell’uso; mantenere in luogo fresco e asciutto. Da somministrare dopo una abbondante OPV.

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Le indicazioni di analisi tecnica possono essere errate e non rappresentano in alcun modo un invito all’investimento. Chi segue questi consigli lo fa cosciente di tutti i rischi e se ne assume la totale responsabilità.

 

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