Magazine Religione

Spagna: enorme successo per il libro di R. Cohen sugli ex-omosessuali

Creato il 06 gennaio 2012 da Uccronline

Spagna: enorme successo per il libro di R. Cohen sugli ex-omosessualiL’omosessualità non è da considerarsi in alcun modo una malattia e non c’è interesse a sostenere una precisa e specifica risorsa terapeutica per gli omosessuali che vogliano farsi aiutare nel riordinare la loro identità sessuale. Altra cosa invece è valorizzare la loro libertà nel poter farlo, nel chiedere aiuto ad un terapista.  Si pontifica l’autodeterminazione della persona in ogni contesto bioetico, ma nell’omosessualità sarebbe un sacrilegio. Pare davvero una violazione di un loro diritto quello di impedire questa richiesta, criminalizzando inoltre i tantissimi psichiatri che si mettono a disposizione, al di là delle dichiarazione meramente politiche delle varie associazioni. D’altra parte questo è riconosciuto perfino da alcuni attivisti omosessuali, come Doug Haldeman che in un meeting organizzato dall‘American Psychological Association, ha affermato in merito a coloro che intendono modificare la propria omosessualità: «abbiamo il diritto di negare un trattamento individuale che può aiutare la persona omosessuale ad adattarsi nel modo in cui ha deciso sia giusto per lui? No, direi che non lo abbiamo» (Haldeman, D., “Gay rights, patients’ rights: the implementation of sexual orientation conversion therapy”, paper presented at the meeting of the American Psychological Association, Washington, D. C., August 2000).

Della stessa idea è lo psicoterapeuta Richard A. Cohen, lui stesso ex-gay. Cohen si considera un pro-choice dell’omosessualità: «Se qualcuno vuole vivere una vita gay deve essere rispettato. Se qualcuno vuole cambiare e uscire da questa condizione ha anch’egli bisogno di essere rispettato. Fateci praticare la tolleranza vera, la reale diversità e uguaglianza per tutti».  Lo psicoterapeuta, come riportavamo in Ultimissima 11/2/11, ha pubblicato in Italia il libro Riscoprirsi normali – Comprendere e guarire l’omosessualità (Uomini Nuovi 2010).  Nel libro non si parla affatto di malattia, ma piuttosto di guarigione da ferite emotive. In Spagna, in particolare, il libro sembra avere avuto un enorme successo. Le agenzie riportano che l’editore “Libros Libres” sta ricevendo «una valanga di ordini da parte di librerie e clienti». Così «stiamo iniziando a lavorare ad una nuova edizione al fine di soddisfare la domanda». Viene anche rivelato il contenuto del libro, ovvero la descrizione dettagliata del lavoro degli ultimi venti anni di Cohen, il quale «ha aiutato migliaia di uomini e donne che, facendo uso della loro libertà, hanno desiderato cambiare dall’omosessualità all’eterosessualità». L’editore spiega anche di stare ricevendo il sostegno di molte persone omosessuali che «non si sentono rappresentati dalla comunità gay e non condividono la loro intolleranza verso altri punti di vista».

Infatti, di pari passo al successo del volume, cresce la solita violenza e pretesa della lobby omosessuale nel voler togliere tutte le copie dagli scaffali delle librerie. Queste normali iniziative dei militanti della “gayzzazione occidentale”, fanno tornare alla mente la sfida che l’attivista omosessuale Michael Swift fece alla società eterosessuale: «Noi sodomizzeremo i vostri figli, emblemi della vostra mascolinità debole, dei sogni superficiali e delle vostre bugie volgari. I vostri figli devono diventare i nostri servi per la nostra offerta. Loro verranno ricreati a nostra immagine. Verranno a desiderarci e ad adorarci. Tutte le chiese che ci condanneranno verranno chiuse. I nostri santi dèi sono maschi giovani e attraenti. Aderiamo al culto della bellezza, morale ed estetica, tutto ciò che è brutto, volgare e banale verrà distrutto. Dal momento che non saremo più alienati dalla classe media delle convenzioni eterosessuali noi saremo liberi di vivere la nostra vita secondo i dettami della pura immaginazione. Per noi, il troppo non è sufficiente» (citato da F. York, C. McIlhenny e D. McIlhenny in “When the Wicked Seize a City”, Huntington House Publishers, 1993, pp. 212-213).


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :