In Spagna il crollo del settore immobiliare e la disoccupazione record si congiungono nelle strategie internazionali di Acs e Ohl, due tra le maggiori società di costruzioni del Paese.
Secondo i grandi network dell'immobiliare i prezzi delle case esistenti non hanno ancora smesso di scendere e hanno perso già il 40% rispetto ai picchi toccati dalla bolla alla fine del 2006.
Prima della grande crisi internazionale, nel 2007, prima del tracollo di Lehman Brothers la Spagna aveva un tasso di disoccupazione dell'8,3%, più basso - sono dati del Fondo monetario - di quello della solida Germania. In meno di quattro anni il tasso di disoccupazione iberico è quasi triplicato arrivando al 21,5% mentre in Germania la percentuale dei senza lavoro è addirittura scesa sotto il 7 per cento.
La persistente difficoltà dell'immobiliare, settore ad alta intensità di lavoro, diventa peccato originale e pena da scontare per l'economia spagnola che non cresce e non crea occupazione. Intanto Acs - Actividades de Construccion y servicios, società presieduta da Florentino Perez - dopo aver preso il controllo della tedesca Hochtief ha portato dal 30% al 65% il peso dell'internazionale sul fatturato complessivo. E Ohl - Obrascon Huarte Lain - ha già raggiunto una proiezione verso l'estero del 69,5 per cento.tratto da ilsole24ore.it 16.novembre.2011