Spagna: il Governo prepara una legge speciale per l'abdicazione di re Juan Carlos?
Da Rottasudovest
Monarchia
spagnola di nuovo nel mirino. Dopo La gran desmemoria, il libro di Pilar Urbano, che ha creato più di un imbarazzo alla Zarzuela e che ha suscitato un'ondata di smentite, per aver attribuito un ruolo attivo
al re, nella preparazione del clima per il colpo di Stato del 23
febbraio 1981, adesso il sito web vozpopuli.com, svela che è allo studio una legge per l'abdicazione del sovrano.
Della rinuncia di
Juan Carlos si parla da tempo: i problemi di salute, gli scandali, il
necessario rinnovamento generazionale, di cui hanno dato esempio le
monarchie del Benelux, hanno fatto sì che l'abdicazione, per quanto
smentita dal re, sia argomento di attualità. Solo che manca una
legge organica che possa permetterla, stabilendo i passi necessari e
lo status del futuro ex sovrano. I maligni dicono che Juan Carlos
rifiuti l'abdicazione proprio per questo: cosa sarà di lui, una
volta perduto il trono? Perderà l'irresponsabilità che gli
garantisce di non essere chiamato in causa dai giudici, neppure per
il riconoscimento di paternità, come pretendono due presunti figli naturali? Potrebbe denunciarlo qualunque cittadino, per avere le idee
più chiare sul 23-F, sulle sue pericolose amicizie orientali e
sull'incredibile aumento del suo patrimonio personale?
Secondo
vozpopuli, il Governo spagnolo sta compiendo i primi passi che
porterebbero Felipe sul trono spagnolo. Una delle prime misure,
piuttosto polemiche, è stata la decisione di inserire la regina
Sofia e i Principi delle Asturie tra le persone che, in caso di
problemi con la Giustizia, saranno giudicate da un tribunale
speciale, "la Sala Seconda del Tribunal Supremo", "lontano
dagli organi giudiziari che giudicano il resto dei cittadini",
spiega il sito web in un articolo firmato dal giornalista Jesús
Cacho. E' un privilegio, quello di essere giudicati dalla Sala
Seconda del Tribunal Supremo, che hanno circa 10mila spagnoli, tra
ministri, parlamentari e una lunga lista di alte cariche dello Stato.
Ed è un privilegio che recentemente l'UPyD ha chiesto inutilmente di
cancellare. Mentre si discute dell'impunità del Re, chiedendosi se
sia giusto che abbia questo privilegio, il Governo blinda anche la
regina e i Principi. Non che si sospetti che abbiano fatto qualcosa
di illegale, ma dovesse mai succedere, anche loro godranno del
privilegio di un tribunale speciale. Il che non è molto simpatico,
in tempi di impopolarità della monarchia.
Ma questo è un tema
da niente, considerando quello che si sta preparando per la figura
di re Juan Carlos, sostiene Cacho. Il PP e il PSOE sarebbero "aperti
alla possibilità di preparare e far approvare, con un amplissima
maggioranza, una Legge d'Abdicazione, che, tra le altre cose,
blinderebbe la persona del Monarca nel caso decida di abdicare,
estendendogli a tutta la vita quell'inviolabilità inserita nella
Costituzione. Si tratta di un'operazione di grande importanza, di cui
sono al corrente le più alte istituzioni dello Stato e la cui
materializzazione richiede il suo tempo. L'unica condizione che i
leaders di entrambi i partiti hanno posto, per avviare l'iniziativa,
è che il Re faccia un gesto, dia un segnale in direzione
dell'abdicazione. Il Principe si manifesta disponibile ad aspettare
il necessario". Le fonti assicurano a vozpopuli.com che il Principe
“non vuole accelerazioni, davanti al nervosismo che manifesta la
principessa Letizia, una donna superata dagli eventi, la
sovraesposizione e la pressione delle reti sociali e dei mezzi di
comunicazione".
L'operazione-abdicazione sarebbe sempre
d'attualità e "piena di logica", nonostante "le smentite
ufficiali"; vozpopuli.com ipotizza addirittura che la rinuncia al
trono di re Juan Carlos potrebbe prodursi in questa legislatura,
perché "nella prossima sarà molto difficile, con un Parlamento
così frammentato come quello che pronosticano i sondaggi, arrivare
all'accordo che l'establishment dovrà raggiungere per renderla
possibile".
E che l'abdicazione del Re sia necessaria, per la
solidità della monarchia, lo mette in evidenza anche la polemica
causata dal libro di Pilar Urbano. E' uno scandalo, scrive
vozpopuli.com, che mostra "la fragilità della figura del Re come
Capo di Stato, più che mai sottoposto al fuoco incrociato delle
migliaia di scandali, di ogni tipo, che nell'ombra si sono gestiti da
quando è salito al trono". Che sia vera o no l'accusa di una sua
partecipazione attiva alla caduta del Governo Suárez e il suo
appoggio a un eventuale Governo del generale Armada, il libro di
Urbano, a cui vozpopuli.com nega grande credibilità, "ha avuto
come effetto quello di rovinare la spettacolare campagna di immagine
disegnata dalla Zarzuela intorno al cadavere del presidente Suárez".
La gran desmemoria ha causato una valanga di smentite, con un
comunicato firmato da ex ministri e collaboratori di Adolfo Suárez e
con una lunga intervista rilasciata ieri da Adolfo Suárez jr a El
Mundo. Da Planeta, la casa editrice del libro, affermano che nel
libro non c'è niente di quanto sostenuto da Pilar Urbano
nell'intervista a El Mundo, che ha causato tanto clamore.
Fatto
sta che il libro ha rimesso il 23-F nel punto di rimira, ha riacceso
i riflettori sui dubbi del ruolo di Juan Carlos nelle settimane
drammatiche che prepararono il 23-F, ha riportato in primo piano i
sospetti sulla sua partecipazione allo stesso golpe, fermato dal suo
intervento solo in extremis. Il che, conclude vozpopuli.com, non è
un bene in un Paese che sta affrontando una durissima crisi economica
e sociale e che non ha più grande fiducia nelle proprie istituzioni. "E' chiaro che le forze vive del regime sono salite lancia in resta
a difendere il Re, segnale evidente dell'estrema fragilità della
figura dle Monarca e della stessa debolezza istituzionale della
Corona, per non parlare del silenzio dei gruppi mediatici
tradizionali" scrive nelle sue ultime righe Jesús
Cacho "In
queste condizioni, una decisione intelligente da parte di queste
forze vive dovrebbe passare per l'accelerazione, per quanto
possibile, della Legge d'Abdicazione, per permettere quanto prima
l'arrivo del Principe Felipe al trono. Questo, ovviamente, se li
preoccupa il mantenimento della pace sociale. Perché, a eccezione
del 23-F, la maggior parte degli errori compiuti dal Monarca in
questi decenni, non è ancora uscita alla luce. Qualunque ritardo
nella sostituzione del Capo dello Stato equivale a giocare con il
fuoco"
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