Spagna-Tahiti 10-0: carnevale del gol al Maracana

Creato il 21 giugno 2013 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

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CONFEDERATIONS CUP SPAGNA TAHITI – Secondo atto della Confederations Cup per la cenerentola del torneo, Spagna-Tahiti si apre con la consegna delle collanine da parte degli oceanici agli spagnoli, stesso rito già ammirato in occasione della gara inaugurale. I campioni d’Europa e del Mondo non si fanno intenerire particolarmente dalla gentilezza avversaria, questa gara si conclude come preventivato. In goleada. Le regole del calcio sono chiare, l’avversario giocando al massimo fino alla fina e non si può certo dire che la Roja non l’abbia fatto. La barricata dura poco, cinque minuti e Torres insacca. Non inganni però il rapido vantaggio, Tahiti pare aver imparato la lezione dalla prima gara e per mezz’ora tiene bene il campo, difendendosi con ordine. Al 31esimo il raddoppio firmato da Silva dopo una bella combinazione con Villa, da qui in avanti è tutta un’altra musica. Due giri d’orologio e Torres, partendo da metà campo, infila il secondo personale. E’ accademia, Villa si permette il lusso di sprecare una golosa occasione, poco male perché si riabilita poco dopo, su suggerimento di Silva. La Spagna ha già calato il poker, sosta per l’intervallo, ma la voglia di alzarsi dal tavolo proprio non c’è.


Neppure il tempo di mettersi comodi, quattro minuti dal rientro, e anche Villa trova la gioia della doppietta, bravo El Guaje a capitalizzare il lavoro di Monreal. Torres è in serata di grazia, al minuto 57 ne fa un altro, il terzo. Poi è di nuovo il turno di Villa, altro gol e altra tripletta. 7-0 al 64′. Passano due minuti e Juan Mata, al termine di un’azione personale, batte a rete con il destro prima di essere sostituito da Fabregas. Non è più una partita ma una passerella, tutti gli spagnoli cercano gloria. L’arbitro, per niente impietosito dal risultato, assegna rigore alla Spagna per dallo di mano, Torres tira alle stelle. Nessun problema perché subito dopo, minuto 78, il centravanti del Chelsea corona un perfetto contropiede. Quarto gol per il Nino. Siamo a nove, c’è tempo per la cifra tonda, la raggiunge Silva col mancino praticamente allo scadere. Finisce così, maldischiena per Roche a suon di raccogliere palloni in fondo al sacco e l’evidente dimostrazione del divario tra due squadre di galassie calcistiche diverse. E’ il risultato più pesante nella (breve) storia della Confederations Cup, a sole due reti dal 12-1 rifilato a Malta nel 1983, record spagnolo. Una tra Italia e Brasile ora sulla strada degli uomini di Del Bosque in semifinale, certamente sarà un’altra storia.

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