Spagna tsunami forza 10   sull’isola di Tahiti

Creato il 20 giugno 2013 da Mbrignolo

TECNICA (Stadio Maracanà, Rio de Janeiro). L’umiliazione nello sport non risiede nel risultato ma nell’atteggiamento e da questo punto di vista questa sera al Maracanà l’atteggiamento della Spagna campione del mondo contro Tahiti, il cui tecnico ieri pregava Del Bosque di evitare umiliazioni, è stato esemplare (così come quello dei telecronisti della RAI, meno in studio): nessuna ipocrita accondiscendenza, nessun giochetto, nessuna presa in giro e anche non un eccessivo accanimento. Una tranquilla partita di allenamento per la versione B delle furie rosse, un impegno precampionato o di metà settimana tra due squadre separate tecnicamente ad occhio da quattro/cinque divisioni.

Nonostante il tifo del Maracanà sia per i campioni di Oceania, le storture dello show-business globale portano nelle case di tutto il mondo un non-spettacolo del quale, per una volta, non sono colpevoli i 22 protagonisti in campo, tutti encomiabili per impegno dal primo all’ultimo. Ne esce, per gli almanacchi, un 10-0 per la Spagna con quattro reti di Fernando Torres, tre di David Villa, doppietta per David Silva e una segnatura per Juan Mata. I ragazzi di Tahiti non riescono a mettere a segno, come era accaduto contro la Nigeria, nemmeno il goal della bandiera ma hanno vissuto la loro giornata della vita nel mitico Maracanà. Dopo la seduta agonistica di allenamento la Spagna supera per differenza reti la Nigeria, assicurazione nel caso di controprestazione nel prossimo incontro.


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