L’incredibile si condensa a Soresina generando mostruosità burocratiche di difficile interpretazione. Il semplice cittadino, che per caso capiti in consiglio comunale giusto per tenersi informato sulla gestione pubblica, resta attonito. Le minoranze chiedono documenti e gli uffici glieli negano. Il consiglio comunale inoltre non ha ancora potuto approvare il bilancio previsionale del 2012. Il piano industriale di Soresina Reti e Impianti e il bilancio comunale previsionale 2012 sono legati insieme.
Infatti Soresina Reti e Impianti non verserà al Comune 129mila euro annui per il 2012 e il 2013. Queste entrate mancanti non sono considerate nel previsionale 2012 del Comune, salvato da un decreto nazionale che concede ai Comuni una proroga fino al 31 agosto per l’approvazione dei bilanci.
I due documenti quindi, bilancio comunale e piano industriale di Soresina Reti e Impianti, sono stati fatti senza che i rispettivi responsabili non parlassero tra di loro. O no? Che altro si deve pensare? Per il momento l’accusa politica delle opposizioni, esplicitata con la massima chiarezza da Giuseppe Mametti (Pd) è questa e non si vedono spiegazioni. Mametti, precisamente, ha sostenuto che la maggioranza “non riesce a lavorare e comunicare nemmeno in gruppi ristretti, ed è inadempiente rispetto all’articolo 143 del decreto legislativo 267″, cioè inadempiente rispetto alla consegna di documenti che le minoranze hanno diritto di ricevere.
“Non è così che ci si relaziona – ha proseguito Mametti – con queste vostre riserve mentali. Con questo episodio è caduto anche il filo tenue che reggeva la vostra credibilità. Ogni volta qui mi negano documenti cui ho diritto per legge come consigliere comunale. Il rapporto fra noi, minoranza e maggioranza, diventerà sempre più difficile”.
Non si trascura affatto la possibilità di una denuncia. D’altra parte in 38 anni queste cose non erano mai successe. I bilanci erano sempre stati approvati in tempo. Da qualunque amministrazione, che fosse del Pci, della Dc, del centrosinistra o del centrodestra.
Paolo Zignani
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