La motivazione è semplice : un messaggio mail si instrada verso numerosi server e viene conservato in più copie prima di arrivare a destinazione, infatti il rapporto tra peso della mail ed emissioni di CO2 non è lineare: con un messaggio destinato a 10 persone in CC l’impatto ambientale si moltiplica di 4 volte.
Se a questo aggiungiamo che circa l’80% della mail che transitano tra i server del pianeta sono spam e soltanto il 20% sono messaggi veri si può intuire l’impatto che lo spam produce a livello ambientale.
Approfondendo l’analisi si nota che twitter rappresenta una piattaforma molto eco-friendly con appena 0,02 grammi a messaggio contro Google che produce 0,2 grammi di CO2 per ogni query di ricerca, in ultima battuta i "Like" di Facebook che comportano condivisione automatica soprattutto se si aggiunge un link a youtube rappresentano una delle procedure più energivore della rete poiché lanciano procedure di conversione in grado di emettere significative quantità di CO2 nell’ambiente.
Dall’analisi si evince che le piattaforme di divulgazione sviluppate con tecnologia Web 2.0 a parità di resa mediatica producono un impatto ambientale notevolmente più basso rispetto ad una comune email informativa, per questo motivo anche in questo caso HTBG rappresenta comunque una scelta green per la condivisione del sapere.