foto: Lapresse
Un giorno di ordinaria follia? Il solito squilibrato che compie un gesto eclatante per denunciare una situazione personale o generale? Questo Luigi Preiti, autore della sparatoria che oggi davanti a Palazzo Chigi è costata due ferimenti, è stato subito fermato e immediatamente sono fioccate le indiscrezioni sulla sua salute mentale, sui suoi disturbi, insomma tutto il curriculum vitæ. Che tempestività! Sarebbe bello poter dire che il nostro paese è sempre così pronto e preparato come quando si tratta di informare (o disinformare?) su un cittadino comune coinvolto in un fatto di cronaca… Mi immagino già la puntata di domani di Porta a Porta con il plastico, lo psicologo Crepet, il criminologo Bruno etc., etc.. E i politici come hanno commentato l’accaduto? Si sono accusati a vicenda. Le solite dichiarazioni: “è colpa tua perché sei un demagogo e un agitatore di folle”, “no, noi non siamo violenti, rappresentiamo il dissenso e voi volete zittirci”, “in questo momento critico dobbiamo tutti assumere un tono responsabile”, “bla, bla, bla”. Nessuno che abbia detto che l’accaduto non va minimizzato, che a fare scaricabarile sono buoni tutti, e che in questa occasione sarebbe meglio fermarsi e riflettere… Riflettere sul fatto che, tutto sommato, poteva andare peggio. Se davanti Palazzo Chigi al posto di Preiti si fosse presentato qualcun altro più agguerrito e meglio attrezzato cosa sarebbe potuto succedere? E se fossero stati due o tre, o un commando? Non ci voglio nemmeno pensare. Però potrebbe succedere. Ecco, finora temo si stia sottovalutando il momento che stiamo vivendo. Non c’è soltanto la disperazione dovuta alla crisi economica, ma anche uno stato confusionale e la paura per un futuro politico che appare drammaticamente incerto. Simili contingenze sono ideali per far emergere la “follia” individuale o collettiva. Forse sarebbe il caso di avvertire i signori del Palazzo che i giorni vacanzieri dedicati alle proprie beghe devono concludersi, il prima possibile.
mvg