Ho avuto modo di vedere tutta d’un fiato la serie finita da poco intitolata Spartacus – Sangue e Sabbia.
Mi ha piacevolmente colpito, non tratta un argomento nuovo, i gladiatori, e sulla falsa riga del film ben piu’ noto, si sviluppa una storia interessante e piena di intrighi.
Sono sempre colpito dagli autori di queste serie, che riescono a pensare sempre a intrecci particolarissimi e spesso non immaginabili.
Drammatico invece il vedere che pur narrando storie di secoli fa, il tutto si muove sempre intorno alle stesse cose: potere, danaro e donne. In quel periodo ancora piu’ evidenziato il tutto dalla classe sociale a cui appartenevi. Intrighi, fama di potere ai massimi livelli, promesse, protettorato, logge, insomma nulla e’ cambiato, con donne usate come merce di scambio. Quello che mi inquieta e’ pero’ la fame di questi spettacoli da parte del popolo, spettacoli cruenti, sanguinosi, a cui non si sottraevano, ma che ricercavano con passione, certo c’erano gli Dei da soddisfare e i tributi di sangue erano giustificati, ma e’ forse cambiato molto da oggi? Le trasmissioni piu’ seguite sono sempre quelle in cui l’offesa e la pubblica gogna sono facili da raggiungere, per cui solo con delle regole in piu’ ma nulla e’ cambiato.
Ritornando alla serie, belle le ambientazioni, con alcuni passaggi panoramici pero’ palesemente computerizzati, che lasciano un po’ sbalorditi, ma belli gli effetti, come detto la trama, un po’ meno le musiche, a volte troppo moderne per l’ambientazione, anche i dialoghi forse un po’ troppo moderni, con un linguaggio a volte troppo ricercato.
Gia’ e’ in produzione la seconda stagione, che pero’ vede l’assenza dell’attore principale, sostituito a causa di una grave malattia (in bocca al lupo).
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