Spartacus: War of the Damned
(serie tv, stagione 3)
Rete Americana: Starz
Rete Italiana Sky Uno
Creatore: Steven S. DeKnight
Cast: Liam McIntyre, Manu Bennett, Dustin Clare, Cynthia Addai Robinson, Daniel Feuerriegel, Pana Hema-Taylor, Anna Hutchison, Christian Antidormi, Ditch Davey, Jenna Lind, Simon Merrells, Todd Lasance, Ellen Hollman
Genere: Azione, Storico
Ecco che dopo tre stagioni, uno spin off, con un totale di 33 episodi più 6, sono finite le avventure del nostro Spartaco, che nel corso del telefilm, e anche della storia, quella vera, è riuscito a far tremare Roma, grazie alle sue innate abilità nel combattimento e al manipolo di schiavi al seguito, che presto diventeranno un esercito.
Spero di non spoilerarvi niente su come è finito il telefilm, anche perchè se il fatto che alla fine di tutto Spartaco sia morto per voi è uno spoiler vi consiglio di andarvi a leggere qualche libro di storia, ma basta anche un sussidiario di terza elementare eh. La battaglia finirà in una sconfitta, ma la vittoria a cui si riferisce il titolo del finale di serie non è quella dell’esercito romano ai danni dei ribelli, ma, come dice Spartaco stesso appena prima di morire (ecco, qui gli autori si sono presi una certa licenza poetica, dato che a quanto pare Spartaco fu o crucifisso o morì in battaglia e reso quasi totalmente irriconoscibile), la vittoria sta nel morire quali uomini liberi.
Bello dunque il messaggio di speranza che viene mandato negli attimi finali dell’ultimo episodio. Bellissima anche l’intera costruzione dell’ultimo episodio, con una grande preparazione alla battaglia finale e una battaglia finale stessa che, tra tattiche, coraggio e contrapposizione tra i due condottieri riesce a creare addirittura una certa tensione, pur sapendo già come sarebbe andata a finire.
Straziante vedere ad uno ad uno morire tutti i personaggi più importanti all’interno della serie. Avevamo già visto morire Crisso nell’ottavo episodio, in questo finale piano piano salutiamo Saxa, Naevia, Gannico e infine Spartaco stesso. Commoventi le morti dei due protagonisti maschili, col primo che, crucifisso, vede il suo maestro Enomao e sente gli applausi dell’arena, mentre il secondo, oscuratosi il cielo, ci lascia quale uomo libero, dopo un epico scontro testa a testa contro Crasso. Si salveranno Agron e Nasir, a mandare proprio il loro messaggio di speranza e a continuare idealmente il cammino intrapreso da Spartaco.
Capitolo romani. In questa serie sono stati abbastanza tralasciati gli intrighi a corte, sui quali si era insistito molto nelle prime due stagioni e si è insistito di più sull’ossessione e sul rapporto tra Crasso, il figlio Tiberio e l’alleato Giulio Cesare. Bravi Simon Merrells e Todd Lasance ad interpretare i due principali artefici della sconfitta dei ribelli, odioso, odiosissimo Christian Antidormi nell’interpretare Tiberio. Morte quanto mai goduta la sua, per mano della sua schiava.Una particolare menzione va anche ai titoli di coda, in cui vediamo pian piano passare le immagini di tutti i personaggi che hanno partecipato alla serie e, proprio alla fine, vediamo anche Andy Whytfield, colui che nella prima stagione interpretò Spartaco, prima di venire sopraffatto dalla malattia che ce lo ha portato via, gridare all’arena “I am Spartacus!”. Una chiusura perfetta e quanto mai dovuta.
Voto alla prima stagione (Spartacus: Blood and Sand): 7+
Voto alla seconda stagione (Spartacus: Vengeance): 6,5
Voto alla terza stagione (Spartacus: War of the Damned): 7,5
Voto al finale di serie: 9