Speciale Black Friars: Top ten trash di Virginia de Winter

Creato il 18 luglio 2011 da Annalisaemme @annalisaemme

In anteprima esclusiva per Tiffany's e Sfogliando, direttamente dall'iPad di Pamela Ruffo, ecco a voi la top ten trash, cioè le dieci cose più improponibili che in fase di editing sono state tagliate dal libro!
BLACK FRIARSL'Ordine della ChiaveTOP TEN TRASHdi Virginia de Wintercon la partecipazione di Nostra Signora Protettrice del Trash
10 -
Pensieri frammisti al sogno in un distillato di una dolcezza intossicante.
9 -
Le variazioni della luce miele dolce delle candele sulle dorature delle balconate e dei palchi, ombre che si annidavano, soffici, nella zona del loggione e l’oscurità fitta delle quinte e dei soppalchi – separavano idealmente le zone destinate al pubblico da quelle in cui il personale del Teatro scivolava senza essere visto, tra cordami e scenografie in disuso, su passerelle pericolanti e scale sospese nel vuoto.
8 -
Ali spiegate di angeli si curvavano dall’alto delle colonne, le piume tanto bianche da sfiorare l’azzurro conservavano l’intatto splendore di quando erano state intagliate nemmeno un secolo prima, corone sbalzate dal cesello di artigiani costosi circondavano sull’architrave del cancello d’entrata uno scudo con un leone rampante e tre navi stilizzate.
7 -
Sotto i piedi nudi la sabbia era polvere di seta, soffice e sfuggente.
6 -
Le stelle erano zucchero l’argento sparso nel buio trasparente come vetro.
5 -
Ricamare l’aria con merletti di marmo e inseguire, senza tregua, un ideale di perfezione.
4 -
Una miriade di promesse iridescenti, sfaccettature auree in un cielo estivo e brezze profumate di luna, gli toccarono le braccia facendogli accapponare la pelle.
3 -
Filamenti di nuvole, simili a piume volate via per caso si impigliavano nella ragnatela di peltro e argento del cielo di Febbraio.
2 -
Lo sguardo di lei era dolce, zucchero impalpabile che gli pioveva sulle braccia e sulle spalle.
1 -
Luci che danzavano sul giallo pallidissimo del suo vestito, appena un’ombra di limone sul latte puro, le maniche a sbuffo le lasciavano braccia e spalle scoperte e indossava corti guanti di merletto bianco, portava i capelli sciolti sulle spalle.

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