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SPECIALE ELEZIONI 2013: Fare per Fermare il Declino

Creato il 10 febbraio 2013 da Idispacci @IDispacci
10 febbraio 2013 by logo_fare_x_fid

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Fare – Fermare il declino nasce poco meno di un mese fa e, coraggiosamente, corre da solo, dopo la non risposta alla lettera-appello a Monti e all’allontanamento di Italia Futura di Montezemolo. Il tutto però ha origini dall’iniziativa di alcuni economisti d’oltreoceano, in primis, Luigi Zingales, Michele Boldrin e Sandro Brusco, che la scorsa estate lanciarono il movimento Fermare il declino.

Di impostazione  liberale, molto critico verso quelle realtà liberali che hanno governato in Italia in questo ultimo ventennio, causa appunto del declino sociale, la forza politica guidata dal dandy Oscar Giannino, noto giornalista economico, si presenta con 10 proposte molto precise:

  1. Ridurre l’ammontare del debito pubblico
  2. Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell’arco di 5 anni
  3. Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni
  4. Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali
  5. Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti
  6. Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d’interesse
  7. Far funzionare la giustizia
  8. Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne
  9. Ridare alla scuola e all’università il ruolo, perso da tempo, di volani dell’emancipazione socio-economica delle nuove generazioni
  10. Introdurre il vero federalismo con l’attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo

La giustizia, il settore pubblico, la burocrazia e l’iniquità tributaria, la corruzione sono le vere piaghe dell’ Italia. Fare per fermare il declino colpisce duramente e precisamente su questi punti con strategie che pare siano attuabili. La pecca del programma sta nella realizzabilità del punto 2: non è detto che riducendo la spesa pubblica in maniera massiccia e smobilizzando il patrimonio dello Stato si abbia crescita e sviluppo. E non è nemmeno detto che si riesca a vendere al prezzo che vogliamo…

SPECIALE ELEZIONI 2013


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