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SPECIALE ELEZIONI 2013: Rivoluzione Civile Ingroia

Creato il 12 febbraio 2013 da Idispacci @IDispacci
12 febbraio 2013 by Rivoluzione Civile Ingroia

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Rivoluzione Civile è la sigla che unisce il Movimento Arancione, soggetto nato dalla mediazione dell’ex pm palermitano e il sindaco di Napoli De Magistris, e le diverse compagini della Sinistra italiana,  riavvicinatesi dall’estate del 2012 grazie al referendum sulla riforma del lavoro. Al suo interno sono confluiti la Federazione della Sinistra (unione di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani), i Verdi, l’Italia dei Valori (frammentatosi dopo gli scandali che hanno toccato i familiari di Di Pietro) e Alba. Quest’ultimo rappresenta un gruppo di giornalisti, prevalentemente de “Il Manifesto”, che hanno preferito staccarsi da SEL in opposizione all’alleanza con il PD.
A queste componenti si sono unite personalità che Antonio Ingroia chiama con insistenza “la società civile”. Tra i primi il giornalista Sandro Ruotolo (candidato anche alla regione Lazio, promettendo di cedere una delle due cariche nel caso fosse eletto in entrambe),  Stefano Leoni, ex presidente del WWF, Gabriella Stramaccioni, ex direttrice generale di Libera, Franco La Torre e Vauro Senesi per citarne alcuni.
Lo sforzo organizzativo per trovare un programma comune tra alcune delle forze a Sinistra, visto il poco tempo per le elezioni anticipate, è stato immane riuscendo a trovare un’unità che mancava dal 2008. Il programma, firmato il 13 gennaio 2013, risulta essere un programma sincretico, ma, che richiama diversi dogmi storici della Sinistra.

Ma andiamo con ordine.

1-Per un’Europa dei diritti.
Rivoluzione Civile sostiene il benessere e l’uguaglianza sociale che «deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi pagati.».
Le politiche economiche si baseranno sulla regolamentazione del mercato finanziario e la redistribuzione della ricchezza assieme al netto rifiuto alla gestione del bilancio imposta dal Fiscal Compact, ridiscutendolo sia a livello italiano sia europeo con i paesi più colpiti da queste misure. Dall’altra si ricerca di una solida “alleanza tra ricerca, ambiente e lavoro”, con l’attuazione di una Tobin Tax e una differenziazione tra banche di risparmio e banche di investimento. Innovativa è la soluzione di un indicatore del benessere e della sostenibilità ambientale, a fianco di quello del Prodotto Interno Lordo, indice ritenuto  limitato se preso da sé.

2-Per una giustizia più equa e una politica antimafia che voglia eliminare la mafia.
Rivoluzione Civile punta a colpire la criminalità nei suoi legami con la politica e nelle sue strutture finanziarie. Considerati inerenti alla lotta alla mafia sono il ripristino del falso in bilancio e l’introduzione dei reati contro l’ambiente nel codice penale. In questo senso v’è anche la proposta di reintrodurre il reato di tortura, di norme per garantire la trasparenza dell’operato delle forze di polizia e di «sostenere i diritti della popolazione carceraria.»
Infine, si pone l’obiettivo di accorciare le tempistiche dei processi pur nel rispetto delle garanzie.

3-Per la laicità e la libertà: Riguardo ai diritti civili, benché articolata una frase può far capire l’anima del movimento:
«Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti.». Nella sostanza, lotta totale a ogni concetto che limita il pieno riconoscimento dei diritti civili, sia verso i singoli, sia le coppie con l’apertura a matrimoni e adozione di coppie omosessuali. Ma non sono solo gli omosessuali nel centro del loro programma, infatti sono proposte leggi per la creazione di una legge sulla fecondazione assistita, una sul testamento biologico e l’abrogazione della Bossi-Fini e dei CIE. A questo si aggiunge il voler rafforzare la laicità dello Stato e delle istituzioni italiane.

4-Per il lavoro
Vi  è tutta una seria di sostegni ai lavoratori quali: la reintroduzione dell’articolo 18, il contratto nazionale unico, il rafforzamento del diritto assembleare e la detassazione delle tredicesime. Interessante è la soluzione al fiscal drag, cioè l’aumento della tassazione in base all’aumento dei salari conseguente all’inflazione. Questo strumento economico fu favorito da una delle ultime finanziarie del governo Berlusconi, nel 2011, attraverso l’innalzamento delle aliquote per i redditi più bassi e l’abbassamento per i più alti, rendendo più comune per le fasce basse di salire di aliquota a causa dell’aumento dei salari attuato semplicemente per inseguire l’inflazione. Benché il partito d’Ingroia non è specifichi precisamente come contrastarlo, l’opzione più logica parrebbe la reintroduzione di una forma di scala mobile.
Inoltre, è sancita l’abrogazione del sistema del “blocco del turn-over”, dovuto all’innalzamento dell’età pensionabile stabilito dalla riforma Fornero, che stando ai dati riferiti nel programma bloccherebbe l’assunzione di 800.000 giovani.

5-Per le piccole e medie imprese e le attività artigianali e agricole.
Per quanto riguarda l’approccio con le piccole imprese, zoccolo duro dell’economia italiana, se ne propone una liberazione dai complessi vincoli burocratici che oggi ne ostacolano la crescita, oltre a un più attivo contrasto dell’infiltrazione mafiosa.
Il programma propone poi un sistema di premi fiscali per le imprese che investono nella ricerca e nella produzione sostenibile, ponendo la riconversione ecologia dell’economia al centro di Rivoluzione Civile.

6-Per l’ambiente.
Questo capitolo si apre con la frase “L’ambiente è il futuro” e  le proposte sono sicuramente radicali, a partire dall’archiviazione dei progetti della TAV e del ponte sullo stretto di Messina (quest’ultimo ancora finanziato dallo Stato, sebbene sostanzialmente abbandonato e con molte lacune riguardo il denaro ricevuto dalla società “Ponte Sullo Stretto”).
Si ribadisce la difesa dei beni comuni e la valorizzazione del territorio, la difesa dell’agricoltura biologica anche come tutela della biodiversità.
Viene proposto, per liberare le città dallo smog, di sviluppare una “mobilità sostenibile” tramite l’investimento in mezzi di trasporto non inquinanti e in carburanti alternativi, in linea con la “road map” varata dalla UE.

7-Per l’uguaglianza e i diritti sociali.
Anche Rivoluzione Civile propone l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, spostando questa tassa sui beni della Chiesa. È da notare come il tema della tassazione dei beni ecclesiastici, nonostante alcune aperture da parte del Vaticano, sia passato completamente in secondo piano in questa campagna elettorale.
Viene anche proposta una “patrimoniale” sulle grandi ricchezze e ribaditi i criteri di alleggerimento della tassazione sui redditi bassi, il rafforzamento del sistema sanitario pubblico, il diritto alla casa e al salario minimo.
Inoltre si dichiara di voler istituire un tetto massimo per le pensioni d’oro e al contempo abrogare quella che viene definita la «controriforma pensionistica della Fornero» trovando una soluzione al grande problema degli esodati.

8-Per la conoscenza e la cultura, per un’informazione libera.
Visto l’ampio bacino di consensi da questo mondo, fondamentale sono la stabilizzazione dei precari, l’abrogazione della riforma Gelmini, il taglio dei finanziamenti agli istituti privati, mentre viene proposto di alzare l’obbligatorietà dello studio a 18 anni. La ricerca vedrebbe un aumento graduale degli stanziamenti dall’1,26% al 2,26% del PIL, contemporaneamente alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Riguardo l’informazione, invece, viene chiesta a gran voce una norma, migliore dell’attuale, sul conflitto d’interessi e l’uscita dei partiti dalle nomine della RAI. Infine, viene proposto il libero accesso ad internet per i giovani e la graduale diffusione della banda larga gratuita.

9-Per i diritti umani, la pace e il disarmo.
Viene toccato l’argomento delle missioni militari italiane all’estero e anche qui la posizione appare netta: «Va ricondotta la funzione dell’esercito alla lettera e allo spirito dell’articolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di guerra.» In tal senso è stabilita la decisione di non appoggiare l’invasione francese del Mali e di ridurre il numero di basi militari.
In aggiunta, viene chiesto il disarmo a livello europeo, in primis nel Mediterraneo, l’abrogazione della riforma Monti delle forze armate, che permette il bombardamento aereo in Afghanistan, e la sospensione dell’acquisto degli F-35 e di ogni altro sistema d’arma il cui acquisto non sia stato ancora effettuato, anche se non in bilancio.

10-Per una nuova questione morale ed un’altra politica.
I punti programmatici si concludono con una critica ai costi della politica, dei quali viene invocata una drastica riduzione con tagli alle diarie e ai compensi dei consiglieri regionali, a cui si aggiunge il limite dei due mandati e l’incandidabilità per i condannati o i rinviati a giudizio per reati gravi o verso la pubblica amministrazione.

SPECIALE ELEZIONI 2013


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