Gli occhi dell’abisso, il primo episodio della serie, è indicativo della scelta dell’autore di mantenersi all’interno del genere e di posizionare immediatamente il lettore all’interno di una narrazione detection. Nella sequenza di apertura il teaser ci mostra un omicidio in soggettiva dell’assassino: una ragazza prega inutilmente il suo carnefice, che la giustizia pugnalandola più volte . Il crimine si prende la scena subito dopo i titoli d’apertura e pone delle domande che saranno l’oggetto privilegiato del racconto.
Subito dopo abbiamo la presentazione della protagonista e di Emily Jones. Julia e Emily commentano il provino di una fiction ispirata alla vita di Julia Kendall, che, a quanto pare, non rispetta affatto la verosimiglianza della sua storia personale. Le didascalia sotto forma di diario di Julia ci rendono partecipi dei suoi pensieri e delle sue inquietudini. La fine della storia con Phil non rappresenta certo un picco emotivo nel contesto della storia e giunge prima della fine dell’episodio che invece si conclude con un forte cliffhanger sulla linea principale del racconto, Da questo momento le incursioni nella vita privata della protagonista sono completamente subordinate alla presentazione dettagliata del caso. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="246" width="550" alt="SPECIALE Julia e il detection italiano Gli occhi dellabisso: la linea del crimine e la linea relazionale >> LoSpazioBianco" class="aligncenter size-full wp-image-48275" /> In questo contesto Julia è chiamata a svolgere la sua missione, che non è certo quella di riassestare la sua vita sentimentale, e cerca di entrare nella mente del mostro, di capire le sue motivazioni, di studiare le sue mosse e riflettere sulle sue scelte d’azione. Dall’esame puntiglioso e ostinato di tutti gli elementi che costituiscono lo studio dei casi di omicidio Julia arriva a conoscere l’identità dell’assassino. Alla fine del primo episodio della serie Julia ha il suo primo incontro con quella che sarà la sua Antagonista principale, la serial killer Myrna Harrod, Possiamo notare in conclusione come la densità del caso investigativo è stata possibile grazie a una precisa scelta autoriale di economia narrativa. La linea relazionale Julia-Phil è relegata sullo sfondo e non le viene concesso più spazio del dovuto, ad esempio Phil non viene nemmeno mostrato ma sappiamo della sua esistenza solo attraverso le telefonate tra lui e Julia. [CONTINUA...] Etichette associate: Puoi leggere anche: Condividi:
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Subito dopo viene innescata la linea relazionale dell’episodio: Julia parla al telefono con Phil, l’uomo con cui ha una relazione e che è anche il suo agente, il quale la rassicura sul fatto che provvederà a far presente alla produzione televisiva le rimostranze di Julia. La linea relazionale si esaurisce all’interno del primo episodio della serie e ha una trama piuttosto esile che ha il solo compito di presentare il personaggio attraverso delle costanti che ritroveremo nel corso della narrazione anno dopo anno. Julia scopre che Phil le ha mentito: aveva un debito con il produttore televisivo e non era in grado di trattare alla pari per tutelare l’immagine di Julia.
Il risultato è una serie televisiva che racconta Julia Kendall come una, per usare le parole di Emily Jones, “Vitella da latte” , una bellona sexy e sempre mezza nuda che stende i criminali a suon di colpi alla Kill Bill. Profondamente delusa, ma anche determinata a non farsi usare, Julia non esita a rompere la relazione con Phil e gli chiede senza mezzi termini di non cercarla mai più. La linea di racconto si conclude senza ulteriori strascichi perché ha svolto in modo coerente la sua funzione che era quella di presentare con i fatti alcune caratteristiche importanti del personaggio: la sua dolcezza, la sua fiducia nel prossimo, ma anche l’ intransigenza davanti all’inganno, la sua determinazione e il suo coraggio nell’affrontare la sofferenza e la solitudine.
Al momento in cui ha inizio la sua prima avventura sulla carta Julia è scampata da poco all’aggressore di un criminale che ha messo in pericolo la sua vita e quando viene contattata dal procuratore capo e pubblico ministero Robson, Julia rifiuta la chiamata all’avventura e si dichiara intenzionata a vivere solo del suo lavoro di docente universitaria. Ma dopo la morte di una delle studentesse che seguivano i suoi corsi, Julia si butta a capofitto nelle indagini.
Weeb e Julia commentano materiale utile alla risoluzione del caso, si scambiano informazioni e ipotesi e il lettore viene coinvolto in prima persona nell’indagine. Le ferite inferte sul corpo delle vittime, le loro storie personali, le foto che documentano la scena del crimine rendono reale l’evento e pongono in modo ineludibile domande profonde sulla natura dei crimini che sono stati commessi. Una sequenza illustra l’incontro di Julia con i genitori di una delle vittime.
Il rapporto tra i testimoni e la criminologa è costruito attraverso rapidi e precisi accenni al passato della ragazza, che non è una semplice vittima ma una ragazza che è stata amata, che ha avuto una vita, un passato, che ha intessuto un intero sistema di relazione che è stato spezzato con la sua morte. Julia fa un sopralluogo nella stanza della ragazza e nuovi elementi utili all’indagine vengono mostrati la lettore nel momento stesso in cui vengono trovati dalla criminologa.
L’indagine segue passo dopo le varie fasi di reperimento degli indizi, colloquio con i sospettati, con i conoscenti delle vittime e accertamento delle possibili prove. Le sequenze dedicate ai colloqui con i testimoni e i sospettati sono numerose e varie, così come quelle che rendono conto della difficile operazione di ricerca degli indizi. Quello che scopriremo essere il colpevole degli omicidi viene mostrato al lettore con largo anticipo e diviene un personaggio della storia prima di palesarsi come Antagonista.
Nel frattempo i numerosi colloqui, i tanti indizi che sono emersi e le diverse persone portate alla ribalta nel corso dell’indagine hanno creato per il lettore un intricato sistema di segreti e false piste investigative che tengono alta l’attenzione sul caso.
Inoltre è da notare come la scelta di aggancio della linea orizzontale ricade, non a caso, sulla linea di racconto del crimine ed è lì, su quella linea, che giunge il momento di massima tensione della storia, quando Julia Kendall si trova faccia a faccia con l’assassino.
Questo perché , come preannunciato già dal titolo della serie, Julia parte dal presupposto di un racconto seriale che tratta delle avventure di una criminologa che, in quanto tale, come ribadito dal titolo del primo episodio della serie, deve sforzarsi di guardare dentro l’abisso del male.
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