Cari lettori, spero che ormai vi siate abituati alla nostra compagnia! Non so come farete dopo il 24 di Dicembre quando, purtroppo, il nostro Speciale Calendario dell’Avvento dovrà finire! Ma non vi preoccupate, sicuramente ci inventeremo qualche cosa di nuovo per voi. Per ora noi siamo ancora qui a raccontarvi il nostro Natale e magari a farvi venire qualche idea per un regalo speciale, un cenone prelibato o una sognante serata.
Prima di tutto le presentazioni:
Rowan gestisce il blog Ombre Angeliche
Angelica gestisce il blog Angelica's World
Kedi gestisce il blog Emozioni in Bianco e Nero
Sophie gestisce il blog Libri da favola
Yvaine gestisce il blog Il pozzo dei sussurri
Ogni giorno i post diventano sempre più belli e chissà se riuscirò oggi, con il mio, a farvi sognare almeno un po’. Da pochi giorni è uscito nelle sale cinematografiche il film “Lo schiaccianoci”, vorrei raccontarvi prima di tutto da dove viene questa storia.
Sull'onda del successo della "Bella addormentata" Marius Petipa volle continuare la sua collaborazione con Piotr Ilyitch Tchaikovsky, cui propose di predisporre la musica per un nuovo balletto da mettere in scena per la stagione 1892. L'occasione fu offerta dal principe Vsevolojskij, direttore dei teatri imperiali, che suggerì come soggetto "Schiaccianoci e il re dei topi", un racconto di E.T.A. Hoffmann, da lui letto nella traduzione francese e libera versione di Alexandre Dumas padre.
I Atto. E' la vigilia di Natale, all'inizio del XIX secolo, e il ricco Signor Stahlbaum lo celebra con una festa per i suoi amici e per i loro figli, i quali si divertono e danzano in eccitata attesa dei regali. Drosselmeyer, un vecchio amico di famiglia, arriva portando i doni per i bambini e li stupisce con giochi di prestigio e con pupazzi meccanici da lui stesso costruiti. La figlia dei signori Stahlbaum, Clara – in alcune versioni Masha o Maria – riceve un pupazzo con la foggia di soldato e la funzione di schiaccianoci. Ne è entusiasta e suo fratello Fritz, geloso del regalo, glielo rompe; però Drosselmeyer provvede prontamente a ripararlo. Arrivano i nonni e si uniscono alle danze, finché, a sera inoltrata, la piacevole riunione termina e gli invitati si congedano. Dopo che tutti sono andati a dormire, Clara, mezzo addormentata, torna nel salone per prendere il suo Schiaccianoci e inizia – ma forse è soltanto un sogno – la sua fantastica avventura. La sala e l'albero di Natale assumono proporzioni enormi, una frotta di topi invade la stanza e cerca di aggredirla per impadronirsi dello Schiaccianoci. Clara accorre in suo aiuto scagliando contro gli schifosi animali le sue bambole preferite. Lo schiaccianoci e altri giocattoli improvvisamente prendono vita e Schiaccianoci al comando di un esercito di soldatini si unisce a Clara nella battaglia contro i topi e il loro capo, il Re dei Topi. Quest’ultimo sembra avere la meglio, ma Clara, disperata, gli lancia contro la sua scarpetta. Colpito, il Re dei Topi cade morto e ha luogo un'improvvisa trasformazione: lo schiaccianoci si rivela un giovane e meraviglioso principe, che la conduce – in alcune versioni dietro invito di Drosselmeyer - in un viaggio fantastico, iniziando ad attraversare il Regno delle Nevi dove assistono a una fitta e suggestiva nevicata (Valzer dei Fiocchi di Neve).
II Atto. Il viaggio fantastico di Clara e Schiaccianoci prosegue su una navicella magica, con la quale i giovani raggiungono il Regno dei Dolci, dove sono materializzate tutte le cose buone che possono arricchire la loro merenda. Queste sono rappresentate dalle danze di carattere che riempiono un lungo divertissement, organizzato per intrattenere i due visitatori. Le danze Araba, Cinese, Spagnola rappresentano rispettivamente il caffè, il tè e la cioccolata, serviti per accompagnare cannoncini di pasta sfoglia ripieni di crema pasticcera e panna, rappresentati dalla Pastorale o danza degli Zufoli (Mirlitones). Si aggiungono una danza Russa (Trepak) e il Valzer dei Fiori. Alcune versioni conservano il passaggio col quale Tchaikovsky ha chiuso il divertissement: "Mére Gigogne et les polichinelles". Anch'esso è un pezzo a carattere nazionale poiché il personaggio, la dama dalla cui enorme gonna escono tanti pulcinellini, è la variante francese della "vecchia signora che viveva in una scarpa". Poi è la Fata Confetto (o Fata Zuccherina) a rivolgere a Clara e al suo compagno un ulteriore saluto di benvenuto nel suo Regno, danzando uno splendido passo a due col suo cavaliere (Principe Koklush) - in alcune versioni è la stessa Clara a danzare il passo a due, eventualmente con Schiaccianoci, mutato nel suo principe azzurro -. Ma è stato tutto un magnifico sogno: Clara, che si era addormentata nella poltrona del salone di casa, è svegliata dalla madre e le rimane il fascinoso ricordo di fantastiche avventure.
Ecco un breve momento del balletto