a quasi 5 anni dall’uscita di Città di Ossa, Sognano Leggendo ha deciso di dedicare uno speciale a questa serie mettendo a vostra disposizione, in italiano, i contenuti speciali che Cassandra Clare ha rilasciato. Ci impegneremo a tradurre per voi queste scene inedite e a inserirle pian piano sul blog, insieme a delle Fan Art, molto amate dalla stessa Cassandra. Si tratta di scene tagliate, approfondimenti sulla storia di alcuni personaggi, scene raccontate dal punto di vista di un personaggio diverso da Clary, la narratrice principale. Qui potete trovare le recensioni di tutti i volumi della saga.Speriamo che l’idea vi piaccia e che siate entusiasti quanto noi, e ricordate sempre facilis descensus averno.
P.S. Le immagini non appartengono a Sognando Leggendo, ma sono liberamente prese da internet. Cliccando su ogni immagine si viene rimandanti alla fonte.
Serie “The Mortal Instruments”:
1. Città di ossa
2. Città di cenere
3. Città di vetro
Seconda trilogia
4. Città degli angeli caduti
5.Città delle anime perdute
La Storia
Mille anni fa, l’Angelo Raziel mischiò il suo sangue con il sangue degli uomini e creò la razza dei Nephilim. Metà uomini, metà angeli, camminano in mezzo a noi, non visti ma sempre presenti, i nostri protettori invisibili.
Si fanno chiamare Shadowhunters.
Gli Shadowhunters obbediscono alle leggi stabilite nel Libro Grigio, dato loro dall’angelo: il loro mandato è quello di proteggere il nostro mondo da parassiti inter-dimensionali che chiamano demoni, che viaggiano da un mondo all’altro, radendo al suolo e distruggendo tutto sul loro cammino. Loro è anche il compito di mantenere la pace tra i turbolenti Nascosti: incroci tra uomini e demoni che noi conosciamo come stregoni, vampiri, lupi mannari, e fate.
Nella loro missione, essi sono aiutati dai misteriosi Fratelli Silenti. Le labbra e gli occhi cuciti, i Fratelli Silenti governano sulla Città di ossa, la necropoli sotto le strade di Manhattan, che detiene i corpi morti dei Shadowhunters uccisi. I Fratelli Silenti conservano i documenti d’archivio di ogni Shadowhunter mai nato. Devono anche sorvegliare gli Strumenti Mortali, i tre oggetti divini che l’angelo Raziel ha dato ai suoi figli. Uno è una spada. L’altro è uno specchio. E l’ultimo è una coppa.
Per mille anni, i Nephilim hanno protetto gli Strumenti Mortali. Ma questo era prima della Rivolta, la guerra civile che ha quasi diviso il mondo segreto degli Shadowhunters. Anche se Valentine, lo Shadowhunter che ha iniziato la guerra, è morto da tempo, le ferite che ha lasciato alle spalle non sono mai guarite.
Sono passati quindici anni dalla Rivolta. È agosto a New York, per le strade roventi per il calore. Voci dilagano tra i Nascosti: Valentine è tornato, alla testa di un esercito di guerrieri Forsaken.
E la Coppa Mortale è scomparsa …
Scene Inedite
N.B. Cliccando sul titolo di ogni scena sarete rimandati direttamente al blog di Cassandra Clare dove troverete il testo originale.
Deleted Prologue : Il prologo cancellato
Questo è il prologo originale di Città d’ossa. Avrei voluto raccontare parti della storia dal punto di vista di Jace, ma una volta addentrata di più nel libro, ho realizzato che sarebbe stato meglio se lo avessimo visto principalmente dalla prospettiva di Clary. Questo lo avrebbe reso più misterioso e i personaggi misteriosi sono sempre divertenti.
I marchi sulla pelle raccontavano la storia della sua vita. Jace Wayland ne è sempre andato fiero. Ad alcuni degli altri ragazzi del Conclave non piacevano quelle lettere nere che sfiguravano, non piaceva la sensazione di bruciore dello stilo dove pungeva la pelle, non piacevano gli incubi che arrivavano quando rune troppo potenti venivano incise nell’istante in cui non erano pronti. Jace non aveva simpatia per loro. Era una loro colpa il non essere più forti. Lui era sempre stato forte. Aveva dovuto esserlo. Molti ragazzi ricevono il loro primo marchio a 15 anni. Alec l’aveva ricevuto a 13, ed era considerato uno dei più giovani. Jace l’aveva avuto a 9. Suo padre aveva inciso il marchio sulla sua pelle con uno stilo fatto di avorio scolpito. Le rune avevano scandito il suo vero nome e le altre cose dietro a esso. “Ora sei un uomo” aveva detto suo padre. Quella notte Jace sognò città fatte di oro e sangue, alte torri di ossa appuntite come schegge. Aveva appena 10 anni e non aveva mai visto una città.
Quell’inverno suo padre lo portò a Manhattan per la prima volta. L’asfalto duro era sudicio, gli edifici troppo numerosi e vicini gli uni agli altri, ma le luci erano brillanti e bellissime. E le strade erano piene di mostri. Jace, fino ad allora, li aveva visti solo nei manuali di suo padre: i vampiri nei loro abiti eleganti, con le facce morte bianche come la carta; i lupi mannari con i loro denti troppo affilati e il loro odore di lupo; gli stregoni con gli occhi da gatto e le orecchie appuntite, a volte con una coda biforcuta che sporge dall’orlo di un elegante cappotto di velluto.
“Mostri” aveva detto suo padre con disgusto, la bocca sollevata in un mezzo sorriso “Ma sanguinano come gli uomini quando li uccidi.”
“E i demoni? Anche loro sanguinano?”
“Alcuni sì. Alcuni sanguinano un fluido acquoso, verde come un veleno, altri argento o nero. Ho una cicatrice qui, fatta da un demone, che sanguinava acido del colore degli zaffiri.”
Jace pensò alla cicatrice di suo padre. “E hai ucciso molti demoni?”
“L’ho fatto.” Disse suo padre “E un giorno lo farai anche tu. Sei nato per uccidere demoni, Jace. È nel tuo sangue.”
Solo anni dopo Jace avrebbe visto un demone per la prima volta, e allora suo padre sarebbe stato morto da molti anni. Apre la sua camicia ora e guarda la cicatrice dove il primo demone lo ferì. Quattro segni paralleli di artigli corrono dallo sterno fino alle spalle, dove suo padre incise le rune che lo avrebbero reso veloce e forte e che lo avrebbero nascosto alla vista dei mondani. Veloce come il vento, forte come la terra, silenzioso come un bosco, invisibile come l’acqua.
Jace pensava alla ragazza dei suoi sogni, quella coi capelli rossi e le trecce. Nei sogni, non era invisibile per lei. Lei lo guardava con qualcosa in più che semplice consapevolezza, c’era un senso di riconoscimento nei suoi occhi, come se le fosse familiare. Ma come avrebbe potuto, un’umana, vedere attraverso il suo incantesimo?
Si era svegliato tremante, freddo come se la pelle gli fosse stata strappata via. Era spaventoso sentirsi così vulnerabile, più spaventoso di qualunque demone. Avrebbe dovuto chiedere a Hodge delle rune per la protezione dagli incubi, quella mattina. Forse c’era qualcosa al riguardo in uno dei suoi libri.
Ma non c’era tempo ora. C’erano tracce di attività demoniaca in un nightclub in centro: corpi umani trovati privi di energia e spariti allo spuntare del sole. Jace scrollò le spalle nella giacca, controllando il suo arsenale, la mano marchiata che scivola delicatamente sulla stoffa e il metallo. I marchi che nessun occhio umano poteva vedere – e lui ne era molto felice, pensando alla ragazza nei suoi sogni, il modo in cui lo aveva guardato, come se lui non fosse diverso da lei – li privò della loro magia, i marchi sul suo corpo erano solo marchi, dopo tutto, non più potenti delle cicatrici sul polso e sul petto, o della profonda cicatrice proprio sul cuore, dove l’assassino di suo padre lo aveva pugnalato quando aveva 10 anni.
“Jace!”
Il suono del suo nome lo strappò dal suo sogno a occhi aperti. Lo avevano chiamato dal corridoio, Alec e Isabelle, impazienti, entusiasti per la caccia e le uccisioni. Scacciando i pensieri degli incubi dalla mente, Jace si unì a loro.
Che ne pensate? Immaginavate che Jace sognasse Clary fin dall’inizio? Vi dispiace che Cassandra non abbia seguito la sua idea iniziale?
Commentate, e a presto con il prossimo inedito.