L’8 agosto del 1991, sbarca nel porto di Bari la nave Vlora carica di oltre 20 mila Albanesi attratti dal miraggio di una vita migliore. Alcuni di loro furono sistemati nello Stadio della Vittoria e al porto, molti si dispersero in città trovando rifugio nei giardini, alla stazione, presso qualche famiglia o chiesa, molti di loro furono rimandati in Albania. Dopo 21 anni di distanza, Daniele Vicari, reduce dal successo di “DIAZ”, decide di girare un documentario per raccontare, per colpire, e, soprattutto, per non dimenticare uno degli esodi più significativi che l’Italia ha mai avuto. “Una marea di disperati, assetati, disidratati”, Vicari racconta l’accaduto attraverso le voci di coloro che fecero quel viaggio. Il regista nel raccontare la vicenda si è servito di sequenze di repertorio intervallate alle interviste fatte a chi ha vissuto in prima persona l’evento. La pellicola è prodotta da Apulia Film Commission insieme a Indigo Film e Rai Cinema.
“Nel 1991 avevo 24 anni. Ricordo l’arrivo della Vlora come una sorta di cataclisma mediatico – spiega Vicari – Quello sbarco segnò l’avvio di una rivoluzione socioculturale di proporzioni inimmaginabili. In questo senso La nave dolce è un film che mi si è imposto e mi ha costretto a superare lo schema narrativo in tre atti, prendendo a prestito strutture più ampie dalla tragedia e dalla narrativa classica. Così accanto alla potenza evocativa delle straordinarie immagini di repertorio, il racconto diretto dei testimoni tenta di restituire, nella molteplicità degli sguardi, il senso di un avvenimento che ha segnato la storia personale di migliaia di persone e quella collettiva del nostro paese”. Senza dubbio quanto successo quell’8 agosto è una questione che, nel tempo, si è preferito dimenticare: non si legge né si studia sui libri di storia, ciò porta la “La nave dolce” – l’aggettivo dolce che da il titolo al documentario è usato perché la nave Vlora trasportava tonnellate di zucchero imbarcato a Cuba – a diventare strumento d’informazione per chi non era ancora nato ed “engramma” di recupero del ricordo per chi era presente, rimedio utile per costruire insieme una “memoria collettiva”, dopotutto è storia d’Italia!
Telenorba ha annunciato la messa in onda del film in prima visione tv sulla propria emittente.
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