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Speranza

Da Anna
Speranza
Cos'è la speranza?un'illusione?una finzione?qualcosa che dobbiamo avere per non morire dentro?
In un articolo, Salvatore Natoli sostiene che la speranza è una forma di apertura al futuro. Ed è particolarmente intensa quando il futuro è doloroso, esattamente come in questo periodo di crisi. Ed è per questo che personaggi come Papa Francesco, attraverso il loro messaggio, vengono apprezzati anche da chi dice di non credere. Perché?
Perché il  futuro non ha senso senza la speranza . Ma al contempo è incertezza.Infatti la speranza umana è caratterizzata da una spinta verso un futuro migliore, ma al contempo segnata dall’incertezza. E la nostra generazione sta imparando, attraverso l’incertezza, la virtù del coraggio.Sempre Natoli, scrive che “la speranza non si nutre di immaginazione, ma del e nel combattimento. Perché ci può essere una speranza come fuga in avanti, che è illusione, un’illusione perdente. Nella lotta, il soggetto ha fiducia in se stesso perché se non avesse fiducia in se stesso, non aprirebbe le battaglia contro ciò che lo limita. Quindi l’istinto vitale, nella difficoltà, cerca la soluzione con il combattimento”.
L’energia aggressiva che spesso viene espressa attraverso i comportamenti e la comunicazione in alcune situazioni, dovrebbe trovare la sua giusta collocazione nello spirito combattivo verso le avversità che la vita ci fa incontrare tutti i giorni. E non verso gli altri.Infatti la fiducia in se stessi che scaturisce dallo spirito combattivo non basta. Diverrebbe soltanto delirio di onnipotenza. La fiducia ha una doppia faccia: per un verso, fiducia in sé – perché se non si ha fiducia in sé non si può sperare – per l’altro, fiducia negli altri, come elemento relazionale. Anzi, la fiducia in sé nasce soltanto se si ha fiducia negli altri. Perché se ci si sente soli al mondo, si perisce.Perciò la speranza è intimamente connessa alla relazione con l’altro e alla capacità di riconoscere, accettandole, le proprie fragilità.Nasce, quindi, anche dalla capacità di chiedere aiuto.Possiamo proprio dirla alla Natoli:  è proprio necessario che ci sia il «Tu» per sperare!Dal punto di vista della speranza umana, la condivisione, l’assunzione condivisa di piacere e dolore diventa elemento portante che può permettere alle persone di sperare. E di sperare, in questo caso, non nella fuga in avanti nel sogno o nell’immaginazione, ma nella realtà dove c’è «un accanto» su cui si può poggiare il braccio e trovare sostegno. Ecco perché la speranza, se non è delirio, è già relazione: fiducia in sé, fiducia negli altri. Insomma, nel cammino della vita, che di volta in volta presenta ostacoli e impedimenti, non c’è mai nulla di definitivo, e gli uomini e le donne, in ogni momento, possono sapere che insieme ce la possono fare!
Di questo e di altro parleremo domenica 11 maggio al Castello di Spezzano al convegno “Ricomincio da me” organizzato dall’ associazione Viceversa.http://www.viceversa-go.it/ricomincio-da-me
Per ora
Buoni sogni e buon 1°maggio

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