Lo studio e’ stata presentato presentato oggi a Barcellona durante la riunione annuale dello Società europea di cardiologia. Il trattamento sperimentale messo a punto da Novartis, gigante farmaceutico basilese, conosciuto con la sigla LCZ696, riduce del 20% il rischio di decesso cardiovascolare e di ricovero. I ricercatori hanno giudicato “stupefacenti” simili risultati. Infatti secondo quanto risulta dai risultati scientifici, Novartis ha sviluppato un nuovo farmaco contro l’insufficienza cardiaca che potrebbe sostituire buona parte dei preparati utilizzati da un quarto di secolo in qua.
Alla Reuters, il direttore generale del settore pharma di Novartis, David Epstein, ha giudicato i risultati dei test migliori di “quanto avessimo mai potuto immaginare”. Viste le premesse, il medicamento potrebbe diventare un nuovo “blockbuster”, ossia essere in grado di generare ricavi annuali superiori al miliardo di dollari. Stando agli analisti, le vendite di LCZ696 nel 2019, ossia 4 anni dopo il lancio anticipato del farmaco, potrebbero salire a 1,9 miliardi dollari annui.Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, occorre cautela, anche se i risultati sono molto incoraggianti. Sottolineamo come il rischio che ogni persona ha di sviluppare la malattia cardiovascolare dipende dall’entità dei fattori di rischio; il rischio è continuo e aumenta con l’avanzare dell’età, pertanto non esiste un livello a cui il rischio è nullo. Tuttavia è possibile ridurre il rischio cardiovascolare o mantenerlo a livello favorevole abbassando il livello dei fattori modificabili attraverso lo stile di vita sano.
Lecce, 31 agosto 2014
Giovanni D’AGATA