Bologna, Palermo e Trieste sono le città in cui il costo del personale pesa di più sul bilancio comunale. Esborsi fissi, che limitano fortemente la libertà di spesa dei Sindaci. Più alta è la percentuale, meno autonomia finanziaria per spendere in altri settori.
Ci sono alcune voci dei bilanci comunali che influenzano anche le altre. In maniera particolare parliamo di quelle spese che per natura non si possono evitare, e che quindi limitano di fatto la liquidità a disposizione da parte dei Sindaci. Fra queste, rientrano le uscite per pagare il personale del Comune, a cui openbilanci ha dedicato uno dei suoi indicatori.
Lo scopo è quello di misurare il costo del personale dell’amministrazione comunale rispetto al totale delle spese di gestione (spese correnti). E’ calcolato in percentuale: maggiore è la percentuale, più il Comune sostiene spese per il pagamento dei propri dipendenti, dunque minore sarà la capacità di manovra e la flessibilità di gestione del Bilancio.
In media nel 2013 il 27% delle uscite delle 15 città più popolose d’Italia era destinato alla gestione e mantenimento del personale dipendente. Fra tutte, Bologna guidava la classifica (36,4%), seguita da Palermo (35,62%) e Trieste (34,21%). In fondo alla classifica, città che hanno avuto più flessibilità nella gestione del bilancio, Milano (23,24%), Napoli (21,39%) e Roma (21,3%).
Per approfondimenti:
- openbilanci
- NeiBilanci
- le classifiche dei Comuni