Che ne dice, signor Sindaco, del nuovo Decreto Legge «salva-suolo» del governo Monti? Perfino Roma si è accorta che non si può continuare a cementificare il nostro (ex) Bel Paese al ritmo di 100 ettari al giorno!
È vero che noi veronesi siamo un po´ «sprovveduti» (per non usare un termine dialettale più appropriato...). Ma la mia impressione è che vi stiate impegnando al massimo per distruggere l´ultima grande area verde inglobata nella città; area che quarant´anni fa l´architetto Rudi aveva proposto di trasformare in Parco. Oggi Verona avrebbe un Parco vero, e se ha avuto modo di visitare Central Park a New York (l´anno scorso, mi pare), ha capito bene a cosa mi riferisco.
Come vedrei io la Spianà? Dato che ho a cuore le mie radici culturali e sono molto sensibile alla tutela del mio territorio, la Spianà per me dovrebbe diventare il «Parco della Civiltà Contadina Veronese», perché ultimo lembo di territorio agricolo dentro la città. Un´area che ha mantenuto i caratteri tipici della tradizione agricola veronese. I campi, ancora coltivati, si alternano a siepi e boschetti, con una rete di canalette per la distribuzione delle acque irrigue.
Ci vorrebbe poco per trasformare un´area come questa in parco per i veronesi. Basterebbe impiantare qualche vigneto, un pioppeto e qualche boschetto di querce, che un tempo ricoprivano tutta la pianura; destinare alcune aree a orti, e realizzare un piccolo specchio d´acqua per ricreare le condizioni delle aree umide (sguazzi, risorgive, paludi) della pianura veronese.
Lei non può immaginare che cosa potrebbe diventare un´area del genere per i veronesi, un´oasi di pace e di natura dentro la città... Il progetto glielo farei io, gratuitamente. Senza neppure rimborsi spese... Nella nostra Associazione abbiamo architetti, ingegneri, forestali, agronomi, geologi e professionisti vari, tutti pronti a lavorare gratis per il bene della città! Sarebbe un modo anche per Lei, signor Sindaco, di essere ricordato dai concittadini come il sindaco che ha trasformato la Spianà in un «Parco della veronesità».
Glielo assicura un veronese innamorato di Verona e del suo territorio.
Gianfranco Caoduro
Foto della Spianà