SPILLO/ Da Svizzera e Argentina le "spinte" per tornare alla lira:
Un periodo in cui si leggono cose interessanti, questo.Alcune letture sono decisamente faziose, ma siriconoscono senza troppa fatica. Altre invece offrono lapossibilità di riflettere sugli scenari prossimiventuri. Una di queste è la recente intervista a “IlVenerdì” di Repubblica al prof. Zingales, il quale harisposto ad alcune domande su un ipotetico ritorno allalira. Lui è contrario, ma diverse sue riflessionisono interessanti e danno da pensare su cosa potrebberealmente accadere e su cosa converrebbe fare.Per cominciare, però, partirei dalla sua considerazionefinale, che mi trov a completamente d’accordo,anche se per motivi opposti. “Credo che un buon modo percapire sia studiare l’Argentina, dove peraltrosono tutti italiani. Quello è l’esempio di come la politicapuò portare un Paese alla rovina. Il mio incubo èche l’Italia finisca allo stesso modo”. L’Argentina è arrivata al default nel 2001 dopo aver seguitopedissequamente le indicazioni del Fondo monetariointernazionale, tanto da essere diverse v olteadditata come modello di libero mercato che fav orisce losviluppo. Ma una parte essenziale di quelmodello è stato il cambio fisso della propria moneta (ilpeso argentino) con il dollaro, che permise a quelPaese di accedere a liquidità a basso costo (in dollari),incrementando così la facilità a indebitarsi, ma inv aluta estera.Di fatto, con il cambio fisso tra peso e dollaro, anche lamoneta nazionale diventav a una v aluta estera.In effetti, questa rigidità è stata proprio l’elemento occasionalescatenante il default in una situazione dicrisi preesistente: alla fine degli anni ‘90 tutti i paesidel Sud America erano in crisi e quindi le loromonete subirono una sv alutazione. Ma non l’Argentina, cheavev a la propria moneta agganciata aldollaro. Questo causò una forte riv alutazione del pesoargentino nei confronti del real brasiliano,prov ocando una pesante crisi dell’esportazione argentinaverso il Brasile. E siccome tali esportazionierano circa il 30% dell’export totale, questo aggrav ò lasituazione.In seguito a tutte queste difficoltà, scattò una inizialecorsa agli sportelli (tutti cercav ano di ritirarepesos per cambiarli in dollari e portarli fuori dal Paese),bloccata da un decreto del governo cheimpediv a il ritiro di una quantità superiore ad un minimogiornaliero. Ma la situazione era ormaisfuggita di controllo e di lì a poco il peso argentino fusganciato dalla parità col dollaro, arriv ando asv alutarsi fino a 4 pesos per dollaro. Da notare che nellostesso periodo, il 2002, l’inflazione rimasesempre intorno a un v alore del 4%, tranne per il mese diaprile nel quale raggiunse il 1 0% (su baseannua). continua
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SPILLO/ Da Svizzera e Argentina le "spinte" per tornare alla lira
Creato il 05 maggio 2014 da ArtigianautaI suoi ultimi articoli
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