Spino, il povero porcospino

Non si incontra tutti i giorni un porcospino, ma quando impari a conoscerlo scopri che è un esserino meraviglioso....  La storia di Spino ci viene raccontata da Nella con tanta commozione...
 
Come già vi ho detto, o forse no, non ricordo...eh guai dell'età (sic)... vivo in un luogo circondato da un grande appezzamento di terreno. Di conseguenza, molti sono gli animali di passaggio, a parte gli umanoidi che è preferibile restino nelle loro case.....
Ogni anno all'inizio estate i piccoli figli dei ricci, nascono, come sapete. Nel mio giardino c'è un luogo particolare, sotto una scala di cemento, tagliata ad angolo, dove a lato sono sistemate piante grasse, e nelle prossimità di queste, in una specie di tana oblunga, esiste la sala parto dei porcospini. Tutte le mamme gravide vi vanno a partorire e dopo circa un mese, potete ammirare mamma riccio con la fila dei figlioletti dietro alla ricerca di luoghi più sicuri.
Uno di questi anni, inspiegabilmente, trovai un piccolo riccio abbandonato ai piedi della scala, piccolissimo, ma ancora vivo. La mamma fa un grosso nido per accoglierli, fatto di tutto e di più, fili, erba, carta, foglie, avanzi di tessuti, un vero e proprio supermarket. Malauguratamente uno di questi fili, si era attorcigliato al collo del povero riccetto, costringendolo all'immobilità. Lo presi in tempo, perchè i miei cani non sono molto caritatevoli con questa specie. Era piccolo, ma così minuscolo da stare nel palmo di una mano, tenerissimo e bellissimo! Il grosso problema dei ricci è la loro prima alimentazione. Hanno bisogno del latte materno, che non è simile al latte consumato da noi abitualmente, ma forse si avvicina a quello di soia. Devono ingerire un piccola quantità di carne ed una dose d'acqua giornaliera. Alimentarlo? sembra facile. Piuttosto devi ingozzarlo, perchè non possiede ancora il senso della masticazione e ha una scarsa digeribilità .
Non mi scoraggiai, lo misi in una scatola di scarpe ed ogni due ore con un contagocce gli somministrai latte ed acqua, pane imbevuto e carne trita. Faceva tutte le sue cosine ed era perfetto nel suo ordine e nella sua pulizia. Adorabile!! Lo chiamai Spino, ma il problema dell'alimentazione sussisteva sempre. Io, purtroppo , uscivo vittoriosa da una bruttissima malattia, e non potevo dedicargli tutto quel tempo. Una mia cara amica della Lipu, molto più esperta di me, si incaricò di occuparsi di Spino, con la promessa di tenerlo con un adeguato recinto nel mio giardino, perchè non si sarebbe mai più abituato a vivere libero. Promisi, come una buona girl-scout.
In casa si parlava già dove sistemare il recinto, quanto interrarlo, quante piante doveva aver vicino, insomma il luogo ideale per la sua vita futura.Una mattina sentii squillare il telefono ad un'ora insolita ed appena sentita la voce di Roberta (l'amica della LIpu) capii che era successo quello che forse pensavamo tutti , ma non volevamo crederci. Spino era morto. Aveva incominciato a rifiutare il cibo, mangiava poco e la fine era arrivata. Povera piccola creatura del cielo. Miei cari quando incontrate un riccio, mi raccomando toglietelo da qualsiasi forma di pericolo, se ne avete le possibilità. Credetemi, sono animali meravigliosi.