Spiral (#GD Team 3) di Monica Lombardi
Ariel Levy, detto Digger, ha sempre difeso la sua privacy anche dagli altri membri del Team: non è una scelta, è qualcosa che deve fare. La sua famiglia è stata smembrata, due volte, e ora Digger teme che anche quella sorella che, da bambina, teneva il suo cuore tra le mani, possa essere in pericolo. David G. Langdon rientra alla base dopo gli eventi che hanno sconvolto la vita della sua Alex. Il Team è ancora alla ricerca dell’Olandese, sospettato di essere il responsabile dell’attentato in cui anche GD ha rischiato la vita. L’uomo finora senza volto si è macchiato di un nuovo delitto, ma continua a scivolare tra le maglie della rete che il Team cerca invano di stringere attorno a lui, rimanendo nell’ombra. I misteri attorno al Team si infittiscono. Per avere risposte, GD dovrà ancora una volta cercare nel passato, nel suo passato, e trovare nel presente alleati preziosi: una donna sopravvissuta a stento ai suoi due uomini, un soldato in cerca di un modo per curare una ferita forse insanabile. Il mondo del Team è pericoloso, ma può risolvere, può sanare.
Il Team, anzi il GD-Team di Monica Lombardi può curare, sanare e rallegrare più di un cuore, cartaceo o sanguigno, perché anche i lettori si sentiranno parte di questa meravigliosa famiglia, che si allarga e si ingrandisce ogni volta un po’ di più, ma sa avvolgere i suoi membri con una fitta rete di affetto e calore.Già la trama in quarta di copertina ci mostra la densità di questo romanzo, in ambito di sentimenti, avventure, segreti e rivelazioni. Una sinossi piena di promesse, che poi debbo dire sono tutte mantenute. Una lettura che sembra un film. Un film che anche nei ricordi e nei flashback riesce a mostrare l’azione viva al lettore, come se fosse lì, presente, dal vivo.Lo stile di Monica Lombardi è perfetto per i romanzi corali, quando ogni personaggio ha il suo perché, che va al di là di uno scopo o di un compito, ma è una tessera nell'universo della storia. L’ho sempre detto che la sua maestria nel far diventare persone reali quelle che crea è davvero invidiabile. Come sempre il Deus ex machina è il capo David G. Langdon, ma non come un burattinaio che tira i fili e decide le singole mosse di ogni marionetta, piuttosto è un grande stratega, che sa ben usare la propria lungimiranza e assecondare l’intuito. In questo libro vediamo anche la sua controparte in azione e quello sì che è un burattinaio della peggior specie, di quelli che non esitano a tagliare i fili se il “pupo” s’incastra da qualche parte e non esegue alla lettere i suoi desideri. L’imperscrutabilità forse è la stessa: entrambi agiscono in un modo che solo loro sanno dove porterà, ma i metodi e gli strumenti sono decisamente diversi.È il romanzo degli affetti familiari, della tenerezza, ma anche del calore e della passione.C’è un inaspettato eroe romantico, di certo non sdolcinato, ma di quelli che indovinano l’attimo… almeno per l’azione.Collegare bocca, cervello e cuore è un’altra cosa!L’unico punto che mi è rimasto oscuro è il confronto tra Buck e Xavier. Non ho ben compreso i pensieri del team-leader, né in cosa l’abbia esattamente sorpreso il ragazzo. La scena mi ha dato l'impressione che volesse essere preparatoria per qualcosa... in futuro. Mentre è stato davvero divertente vedere quanto Jet abbia compreso il fratello di Alex e soprattutto leggerne il consiglio spassionato su donne e sentimenti.Come sempre leggo con la lente d’ingrandimento e ho pescato due errori nella forma… che sfido chiunque a trovare :D la rompiscatole D.O.P. sono solo io!Il lieto fine c’è ma anche l’apertura per un seguito che aspetterò con ansia, come sempre!Pssssssssss ma secondo voi la donna in copertina chi identifica???????