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Splatoon – Davvero è tutto qui Nintendo?

Da Videogiochi @ZGiochi
di Michele Lerda

Se c’è una cosa che Nintendo è indubbiamente brava a fare è creare un irresistibile hype attorno a tutte le sue produzioni. Da quando Splatoon è stato mostrato per la prima volta durante lo scorso E3 il tarlo della curiosità ha iniziato a insinuarsi nella mente di tutti. Il perché Nintendo lasciasse i generi che la hanno resa famosa per buttarsi nell’intricato mondo dei TPS è facile da immaginare. Gli sviluppatori third party ignorano completamente l’esistenza di Wii U e i giocatori chiedevano a gran voce qualcosa che potesse colmare il vuoto lasciato da i vari sparatutto. Naturalmente quando Nintendo fa qualcosa lo fa a modo suo, era quindi prevedibile aspettarsi meccaniche totalmente differenti dalla concorrenza e letteralmente una cascata di colore. Questi due aspetti sono stati rispettati in pieno ma, la Nintendo Difference negli anni è stata molto più di questo. Tra tutti gli aspetti che potremmo citare quello che probabilemente riassume cosa ha portato il successo della casa nipponica è la qualità delle sue produzioni che è sempre stata molto molto alta. Oggi Splatoon è una scommessa che Nintendo pur di vincere è disposta a correre anche qualche rischio. Vediamo insieme se tra inchiostro e calamari vale la pena investire i vostri soldi e il vostro tempo in questo atipico sparatutto.

Caricate i colori

Se state valutando l’acquisto di Splatoon potreste rientrare tra tre categorie:  chi è un fan degli sparatutto, tra coloro che apprezzano tutto quello che fa Nintendo oppure appartenenti a entrambe contemporaneamente. Chiedetevi un attimo a quale dei tre gruppi appartenete e datevi una risposta. Questa piccola suddivisione non è un nostro giochino ma servirà a voi per decidere più coscientemente se acquistare o meno Splatoon. Per tutti coloro che si sono persi qualche passaggio Splatoon è un third person shooter che porterà due squadre a sfidarsi all’ultima macchia. Indipendentemente dal fatto che siate dei professionisti del frag o dei novelli, Nintendo vi chiede di dimenticarvi tutto quello che sapete perché il suo sparatutto con la concorrenza condivide il genere di appartenenza, la posizione della telecamera e poco altro.

Lanciato il gioco verrete introdotti ad un rapido tutorial che vi permetterà di prendere rapidamente confidenza con le meccaniche di gioco. Il mondo di Splatoon è formato da zone dove quasi ogni superficie può essere colorata. I protagonisti armati di differenti armi potranno sparare bolle di colore e imbrattare più aree possibili. Due squadre formate da quattro elementi si sfideranno all’ultimo centimetro, non ci sono punti per le uccisioni o per gli assist, l’unica cosa che conta è chi riesce a macchiare di più. La seconda peculiarità del gioco è la possibilità di immergersi nel colore. Ogni squadra avrà a disposizione un tinta differente, all’interno della quale potrete trasformarvi in seppia e sguazzarvi dentro spostandovi a velocità aumentata. Al contrario se vi troverete a camminare o nuotare dentro la vernice degli avversari sarete incredibilmente rallentati e perderete energia fino alla morte. La meccanica della seppia rappresenta anche tutto il sistema di copertura del gioco. Mentre nuoterete sarà molto difficile individuarvi e con un po’ di accortezza riuscirete ad arrivare alle spalle degli avversari per eliminarli. Per la vostre opere di colorazione avrete la possibilità di usare alcuni fucili dalla diverse caratteristiche, dei rulloni e tante bombe cariche di vernice. Macchiando ovunque caricherete un particolare indicatore che vi permetterà di usare un colpo speciale. Quando finirete il vostro serbatoio di vernice non dovrete fare altro che aspettare qualche secondo che si ricarichi automaticamente oppure tuffarvi nella vernice e fare il pieno. I comandi utilizzano le peculiarità del paddone e del suo giroscopio interno. A seconda delle vostre preferenze potrete mirare con la levetta analogica oppure spostare il mirino muovendo il pad. Per quanto in più occasioni sia stato criticato il sistema di controllo Wii U, bollato come inutile e inutilizzato questa volta dobbiamo dire che con le meccaniche da sparatutto è estremamente comodo. Dopo qualche minuti di pratica difficilmente abbandonerete il giroscopio per tornare alla classica levetta. Muovendo su e giù lo il paddone potrete alzare o abbassare la mira mentre vi muoverete con il classico sistema direzionale. Il paddone utilizza il suo schermo incorporato per mostrare una mappa interattiva dell’arena, utile per capire quali zone necessitano di un po’ di colore.

Al posto dei soliti menù Splatoon vi offre un piccolo quartiere dove troverete tutto quello di cui potreste aver bisogno, dal negozio per armi e vestiti a un vicolo dove iniziare la campagna in solitario. Il single player rappresenta uno degli aspetti migliori e più curati di tutto il gioco. Un simpatico e poco affidabile capitano sarà il vostro punto di riferimento per una serie di missioni il cui scopo come sempre sarà quello di colorare tutto il possibile passando attraverso delle aree sospese nel cielo. Questa campagna in solitario è un platform ispirato a Super Mario Galaxy con l’aggiunta di uno splac 3000 un po’ più sensato. Il level design di queste aree è curato con lo stile Nintendo e il lavoro svolto è indubbiamente di alto livello. Tra i livelli vi capiterà anche di affrontare dei boss fight decisamente ben studiati, ma allo stesso tempo estremamente facili da risolvere. Mediamente il livello di sfida proposto nella campagna in single player è sempre decisamente basso, se non siete dei giocatori di primo pelo è probabile che lo porterete a termine senza mai rischiare veramente di morire.

Ogni volta che completerete uno scontro online a seconda di una vittoria o di una sconfitta riceverete punti esperienza e immancabili monete da spendere nei negozi della città. Salendo di livello sbloccherete nuovi armi e nuovi vestiti, se le bocche da fuoco non lasciano molti dubbi sul loro funzionamento, i vestiti rappresentano le statistiche del personaggio indossando un cappello piuttosto che un altro potrete migliorare l’attacco, la velocità o altri aspetti del vostro personaggio. Splatoon propone due tipi di multiplayer quello locale e quello online. Il multiplayer locale è una modalità 1vs1 dove potrete sfidare un vostro amico a chi colpisce più palloncini. Nel caso vogliate provare questa modalità un giocatore dovrà usare lo schermo del paddone mentre l’altro potrà godersi la TV da solo. Viene da chiedersi perché non sia stato adottato un classico e comodo split screen. Nel multiplayer online come dicevamo insieme ad altri tre compagni dovrete sfidare un’altra squadra a chi colora di più l’arena. I match sono abbastanza rapidi, solamente tre minuti, allo scadere di questi chi ha imbrattato di più vince.

Copiare dal vicino

Per quanto possa sembrare disonorevole, quando non si è in grado di fare qualcosa è sempre bene rivolgersi a chi ha più esperienza. Nintendo non aveva mai sviluppato unTPS e il team arrivava da un genere diametralmente opposto come Animal Crossing. Il risultato di questa inesperienza dispiace dirlo ma si vede eccome. Nel tentativo di semplificare le meccaniche il più possibile hanno tagliato molto, probabilmente troppo. Oltre all’arma principale non potrete portarvi dietro altro se non le bombe. Le armi sono divise in tre categorie differenti: Shooter, Charger e Roller, giocando sbloccherete nuove bocche da fuoco sempre più potenti. Fin dalla prima partita si nota subito come ci sia qualcosa che non va, a partite dall’impossibilità di cambiare l’arma durante lo scontro. Quella che sceglierete prima ancora di entrare nella lobby sarà quella che terrete fin quando non uscirete dalla partita. Tutte quelle azioni che ritenevamo oramai naturali come prendere un’arma per terra o cambiarla durante il tempo di respawn non sono presenti. Per passare dal rullo al fucile dovrete uscire dalla modalità multiplayer, cambiarlo e successivamente rientrare. Poter scegliere quale bocca da fuoco usare non è un semplice feticcio da hardcore gamer ma, è la base di un combattimento che si adatta alle situazioni.

Il level design delle mappe è assolutamente elementare, tutte con una via principale e due corridoi laterali. Le varie arene oltre ad essere piccole non si prestano ad essere giocate in modi differenti e la loro semplicità porta tenere gli scontri sempre negli stessi punti. Come se non bastasse il loro numero è ridicolmente basso, al momento sono disponibili solamente cinque mappe, messe a disposizione due alla volta e rotate ogni ora. Sicuramente i DLC ne aumenteranno il numero ma ad oggi questa è la situazione. Al momento è anche assente la modalità ranked, indiscrezioni non ancora confermate parlano di un suo sbarco per fine Agosto, insieme ad altre mappe e ad un grosso aggiornamento. Per assurdo anche mentre sarete offline potrete provare e allenarvi solamente nelle due mappe a disposizione in quel momento. La scarsezza di contenuti si rivela anche negli altri aspetti del multiplayer, le armi sono solamente diciotto e non sono personalizzabili in nessuna maniera. Un volta raggiunto il livello massimo posto al venti, la vostra scelta si riverserà solamente tra un gruppo decisamente più potente e ridotto di bocche da fuoco. Il concetto di personalizzazione è praticamente inesistente in Splatoon, non è neanche possibile scegliere quale tipo di bombe portarsi ma vengono assegnate in un pacchetto insieme all’arma principale. Cambiare maglietta e scarpe avrà una reale influenza nelle partite ma anche qui, per cambiarle dovrete uscire dall’online per poterle sostituire. Fatto questo non è neanche possibile salvare le proprie preferenze e ad ogni partita dovrete riselezionare tutto da capo. Tutto il comparto multiplayer è ancora incredibilmente abbozzato tanto da fare pensare a una versione demo, dove i lavori da fare sono ancora tanti. Come era stato anticipato non è presente la chat vocale, questa più per i soliti problemi che Nintendo ha con l’online sono piuttosto frutto di una qualche precisa scelta. L’impossibilità di comunicare con i propri compagni è a tutti gli effetti un problema. Un altro aspetto incredibile è che durante le partite è impossibile accedere alle impostazioni del gioco, se vorrete invertire l’asse o cambiare la sensibilità sarete obbligati ad aspettare la fine della battaglia.

Il matchmaking funziona in maniera approssimativa. La ricerca dei giocatori non farà altro che mettervi insieme alle prime persone che trova senza applicare nessun filtro per livello o continente di appartenenza. Fortunatamente gli episodi di lag si sono rivelati abbastanza rari in compenso capita sovente di trovarsi in squadre squilibrate con compagni o avversari di svariati livelli avanti a voi. In quel caso di fronte a un equipaggiamento migliore ed un’esperienza superiore sono molte poche le vostre probabilità di salvarvi, non che questo rappresenti reali problemi, quanto più una sensazione diffusa di fastidio. Mario Kart Wii è da molti considerato uno dei peggiori della serie per la sua mancanza di profondità e per la possibilità costante di rimontare passando da ultimo a primo in un giro. Splatoon appartiene alla stessa categoria e non premia assolutamente l’andamento di una competizione. Il fatto che voi possiate aver dominato lo scontro per i primi due non ha nessuna importanza, l’unico che conta è il minuto finale dove il risultato può essere completamente stravolto. Il gioco di squadra riveste un aspetto importante ma non fondamentale. Un giocatore di alto livello con armi ed equipaggiamento migliore ha il potere di fare letteralmente sfracelli nel caso si trovi contro avversari alle prime armi.

Graficamente ci troviamo di fronte ad un livello molto buono, la grafica è incredibilmente colorata e lo stile permette di chiudere un occhio sui modelli decisamente semplici dei personaggi. Come sempre accade quando si parla delle produzioni Nintendo l’impatto visivo trascende dal mero conteggio poligonale. Il framerate durante gli scontri è inchiodato a 60 e questo fa estremamente piacere. Le animazioni sono ben realizzate e complessivamente Splatoon dimostra una solidità non indifferente. Stranamente abbiamo riscontrato un calo costante all’interno del quartiere menù. Lo stesso problema si è verificato nel multiplayer locale ma, probabilmente si tratta di un bug che verrà risolto a breve. Il netcode si è verificato decisamente stabile, con pochissimi problemi di lag. Il lato sonoro invece lascia qualche dubbio a causa del ristretto numero di tracce e degli effetti sonori riciclati all’infinito.


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