Magazine Diario personale

Sport e bambini

Da Mriitan @MassiRiitano

Sport e bambiniIn queste ultime settimane ho avuto modo di confrontarmi con lo sport fatto dai bambini e con l’atteggiamento dei genitori al riguardo…e sinceramente mi sono accorta che…pensavo peggio…

Mi spiego meglio.

Da un paio di settimane Giulia (7 anni) ha cominciato a fare dei mini tornei di minibasket…. tre squadre con tanti bimbi che giocano a rotazione più partite su 2 campi. La prima sorpresa è stato il comportamento dei genitori, allegri, disponibili con i figli e quasi disinteressati alle partite a parte l’incitamento ei  sorrisoni per tutti i bimbi indistintamente…lontanissimi dunque dallo stereotipo del genitore accanito e polemico delle partite di calcio dei ragazzini…Io ho cercato di incoraggiare Giulia  a prendere la palla, farsi avanti, a partecipare insomma, fino a quando lei mi ha fatto chiaramente capire con un gesto che dovevo smetterla…e così, trattenendomi sono rimasta più “tranquilla”.

Lo scorso fine settimana invece siamo stati a sciare (con temperature rigidissime) e ho notato tantissimi bambini sulle piste, di tutte le età, e di tutte le nazionalità, mi sono un po’ rinfrancata del fatto che non fossimo gli unici matti ad aver portato le bimbe sulle piste a – 18 (con uno splendido sole però), ma l’atteggiamento tra genitori italiani e stranieri era molto diverso….I bambini erano in tutti i casi copertissimi, ma i genitori italiani dopo ogni discesa erano prontissimi a rimettere a posto cappelli e sciarpe, gli altri erano più “sportivi” per così dire.…Altra cosa che mi ha colpito era l’atteggiamento nei confronti dell’insegnamento dello sci…quasi tutti facevano lezione, almeno un po’ e poi proseguivano coi genitori, ma con i piccolini (parlo di bimbi sui tre anni) l’atteggiamento era diversissimo….diciamo che a parte pochissimi casi i bimbi piccoli piangono, si stancano facilmente e non sopportano molto gli scarponi (come dargli torto…), e così vedi spesso i genitori, trascinarli un po’, portarli anche un po’ in braccio, e poi, quasi sempre,  mettersi a giocare nella neve….gli altri bimbi anche se piangevano disperati (pochi in realtà), finivano la lezione, in lacrime… non è né la critica né l’ elogio di un metodo piuttosto che di un altro, ma una semplice constatazione, anche se io sono da sempre convinta  che uno sport deve essere fatto (almeno da piccoli) con gioia e spensieratezza, se diventa un obbligo…è più simile ad un lavoro…e andare a lavorare con -18 è davvero dura!!!!

Naturalmente le bimbe sono ancora piccole, e non siamo nei circuiti dell’agonismo, immagino che quando saranno più grandi i toni si alzeranno e ci vergogneremo dei nostri comportamenti da genitori/tifosi, per quanto mi riguarda ho avuto un papà completamente atipico, ci accompagnava a praticare gli innumerevoli sport frequentati, ci veniva a recuperare se necessario dopo le partite, ma mai una volta è venuto a vedere giocare né me, né mio fratello, mai, e non perché non fosse uno sportivo, anzi, forse proprio per quello, credo che volesse che quella dimensione rimanesse solo nostra, con le gioie, le delusioni, la felicità e la rabbia, e così ci chiedeva come fosse andata, e basta, noi raccontavamo, ma finiva lì…..beh, a giudicare da questo inizio….io sarò diversa….poverine le mie piccole!!!!

Betta

Sport e bambini


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