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Sposarsi in Comune come Marylin

Creato il 22 settembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Marylin Monroe e Joe di Maggio, il campione di baseball, si sposarono nel 1954 a San Francisco, negli uffici del giudice di pace. La bionda star americana che fece impazzire gli uomini con le sue curve e la tonalità suadente della voce, il giorno del suo matrimonio indossava un severo talleur nero ravvivato da un colletto di pelliccia bianco. Sicuramente una scelta insolita rispetto ai tradizionali vestiti da sposa del tempo.

Oggi la scelta tra i modelli degli abiti adatti a una cerimonia  civile è molto ampia. Indubbiamente è possibile osare di più rispetto ai canoni  previsti per la classica funzione in chiesa, poiché l’assenza dei vincoli religiosi consente una maggiore versatilità. Le scollature possono diventare più audaci e i colori aggiungono alla tradizione del bianco nuances ardite e coraggiose.

Sposarsi in Comune come Marylin
Non è infrequente incontrare spose con vistosi abiti rossi che si armonizzano con l’appassionata e ardente personalità di chi li indossa. O donne con garbati vestiti blu notte che intonano l’involucro nuziale alla tranquillità della loro indole. Le sfumature pastello sono indicate per i matrimoni più romantici che esprimono nella delicatezza dell’abito il candore della ragazza che si accinge all’importante connubio con animo complice e innamorato. L’abito panna o ecrù, corto o lungo, vince in eleganza e la tendenza del momento ci racconta che la scelta delle future spose fautrici delle nozze in comune si orienta verso l’abito da sposa lungo, che non viene abbandonato per l’imperitura voglia di tradizione tipica del nostro paese.

Il velo, protagonista delle nozze in chiesa viene spesso sostituito per la cerimonia civile da un cappello abbinato all’abito o da una fantasiosa e creativa acconciatura. Di recente, in linea con le ultime tendenze, il velo in pizzo o tulle è richiesto anche per il matrimonio in Municipio. A volte viene tramandato di madre in figlia, generazione dopo l’altra, assumendo, in tal caso, un considerevole valore affettivo e simbolico.

Particolare non trascurabile la scarpa, possibilmente dello stesso tessuto del vestito che deve accogliere il piede senza costringerlo, slanciare la figura lasciando al contempo libertà di movimento alla sposa che avanzerà con passo sicuro verso la felicità dell’atteso e sospirato .


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