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SPOSE & STILE... Un post di Zankyou.it per il nostro blog!

Creato il 09 luglio 2013 da Spose & Stile


Care spose, di seguito Vi proponiamo un articolo proveniente dalla redazione di Zankyou.it

Liste-nozze, liste-nascita, liste-divorzio… E se... facessimo una lista "vado a vivere da solo/a"?
Le riflessioni di una wedding planner e le testimonianze di un sito per matrimoni portano a interrogarsi sull’inizio di una nuova tendenza.
Foto via free imagesL’Italia è un Paese di bamboccioni che vivono coi genitori fino a 30/40 anni. Quante volte avete sentito questa frase? Poco importa che venga corredata di studi dettagliati che dimostrano le enormi difficoltà che i figli hanno a emanciparsi, con i costi della vita, il precariato e la recessione. Tutti denunciano il fatto, nessuno fa qualcosa per premiare le eccezioni. Seccante, quanto meno. Anche prima di occuparmi di matrimoni – prosegue Barbara Pederzini, wedding planner di Fatamadrina –  mi ha sempre colpito l’ingiustizia di considerare meritevoli di festeggiamenti e onori (con liste-regalo straripanti e spesso stravaganti) solo certi traguardi nella vita delle persone. Soprattutto per noi donne, sembra che l’unico modo per essere viziate con i regali che preferiamo, sia sposarci e fare figli. Tutto un po’ troppo anni ’50 per i miei gusti!’E le coppie che non possono sposarsi? Chi pensa a loro? Ancora più importante, perché non celebrare il coraggio di chi va a vivere da solo?Qualche mese fa allo Staff di Zankyou, sito di lista nozze online presente in 17 Paesi,  è arrivata una chiamata da parte di Chiara, giovane piemontese di 27 anni, che chiedeva se poteva utilizzare il servizio per creare un sito personale per ricevere regali non in vista del suo matrimonio, bensí per la sua nuova casetta in cui si sarebbe trasferita da li a poco, lasciando per la prima volta il tetto dei genitori. E qualche settimana dopo un neo laureato chiedeva se poteva creare la sua personale lista regali per la casa nuova dove sarebbe andato a vivere da solo, lontano dalla città dei suoi studi. Visto che l’età media in cui i figli escono dalla casa materna (e paterna), in Italia, è di 31 anni, e circa un terzo di coloro che hanno 34 anni  vive ancora con i genitori, è il caso di chiedersi se accanto alle liste nozze aperte in web o in agenzia per una futura vita a due, non sia forse arrivato il momento di pensare a una lista di regali utili per tutti coloro che vogliano/possano/riescano a rendersi indipendenti.C’è un episodio della sesta serie di Sex and the City che per Barbara Pederzini è stato una vera rivelazione. La protagonista Carrie Bradshaw partecipa a una festa privata nel corso della quale le rubano un costosissimo paio di scarpe. Quando calcola che, tra liste nozze e liste nascita, ha speso per la padrona di casa cifre di molto superiori al valore delle scarpe che l’amica stessa si rifiuta di rimborsarle, Carrie ufficializza la propria splendida relazione… con sé stessa, e apre una lista nozze di un solo paio di scarpe da Manolo Blahnik per le proprie nozze. Geniale, no?‘Secondo me sarebbe splendido che questa convenzione fosse sdoganata e cominciassero a fiorire le liste ”vado a vivere da solo/a”.  Ci si potrebbe inserire un servizio base di piatti, la caffettiera, un tostapane, qualche coppia di asciugamani, magari anche un piccolo oggetto di arredamento, insomma tutte quelle piccole cose che possono essere utili quando si esce dalla casa dei genitori, per mettere le basi della propria vita adulta. Si potrebbero organizzare feste ‘di trasloco’, offrendo agli amici cibo in cambio di aiuto per traslocare le proprie cose nel primo monolocale, oppure feste ‘di insediamento’, una volta che ci si è sistemati, per mostrare la casa (o la stanza in un appartamento condiviso) ad amici e parenti e ringraziare tutti del contributo’, consiglia Barbara.Non ci sarebbe bisogno che la lista contenesse argenteria, o che per la festa fosse assunto un catering di grido. Sarebbe sufficiente che imparassimo a celebrare il coraggio dei giovani di farsi una vita, la loro speranza di costruirsi un futuro. Invece che festeggiare divorzi e separazioni, per dire.

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