Bene, signori, mollo tutto! Sì, tutto, studio, prospettive lavorative, famiglia, affetti, i Beatles, la birra settimanale… insomma, ho detto tutto! Scelgo di andare a lavorare in un mulino…
A che pensate? Vorrei proprio vedere che impressione vi farei, se attuassi davvero qualcosa del genere. Su, diciamolo molto onestamente, senza troppi idealismi, quanti di voi mi prenderebbero per scimunito? Eppure, se ci pensate bene, è ciò che Banderas – l’attore – ci fa credere di aver scelto come proprio avvenire. No, non il futuro di scimunito. Dico, l’avete vista la nuova pubblicità della Mulino Bianco? Facciamo una breve sinossi del plot: un attore famosissimo, ricchissimo, adorato dal pubblico femminile, decide d’un tratto di fregarsene del successo (questo è “tra le righe” ovviamente), preferendogli una vita solitaria in campagna, impegnata nel solo ozioso intento di controllare che la ruota del mulino giri da sé grazie al corso d’acqua e conseguentemente preparare biscotti e pagnotte per un paio di rompiballe ancora a metà strada tra l’adolescenza e la seconda infanzia. D’altronde – lo si vede bene dalle riprese – lì, lontano dalle frenesie della metropoli, il sole è più giallo, la vita più comoda, i colori sono più vivi e tutto è molto più genuino.
Mi sembra ovvio dedurne che la vita in metropoli – o semplicemente in città – cronicamente sotto l’assedio delle incombenze lavoristiche e delle esigenze di produttività; la vita delle preoccupazioni sul presente ed il futuro più immediato; la vita di chi fa la fila per pagare le bollette, etc, etc; è una vita persa vanamente, da stolti. Mentre bisognerebbe fare come Banderas…
Poi, dopo la pubblicità, spunta Monti che deve alzare l’IVA. Il mondo reale, quello che viviamo ogni giorno, ci chiede sacrifici per uscire dalla Crisi. E una volta fuori dal triste momento economico, ci viene promessa nuovamente una Terra felice, dove a tutti sarà possibile far la fila per acquistare il nuovo i-phone e tutti potremo democraticamente decidere di andare in crociera a beccarci la meningite o il Capitan Schettino di turno…
In pratica sono confuso – e parecchio – non capisco… Anzi, ad essere sinceri, capisco benissimo. Non c’è dubbio che tra i due modelli di vita presentati, da buon ozioso, preferirei quello cui ci induce Banderas. E allora quale sarebbe il problema? Banderas lavora per un’impresa che opera nel Mercato, lo stesso Mercato che persuade Monti a chiedermi dei sacrifici. Dunque – sono perplesso – se il Mercato effettivamente Libero forse non lo è del tutto (o per nulla), di sicuro è senz’altro Schizofrenico! Nel frattempo Banderas guarda i polli.
Buona colazione a tutti…
Gaetano Celestre