Magazine Basket

Spurs, adesso è allarme. I Lakers si avvicinano

Creato il 02 aprile 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

San Antonio cede anche con Houston (sesta sconfitta consecutiva) e adesso il primo posto nella Western è a rischio: Los Angeles infatti passa a Utah in rimonta e prova a insidiarla. Atlanta piega Boston, Chicago passa a Detroit. Wade spinge Miami: 32 punti

Le sconfitte consecutive di San Antonio arrivano a 6, dopo quella con Houston al supplementare, e ora i Lakers sono davvero vicini, dopo la vittoria in rimonta dei campioni Nba in casa di Utah. A Est, intanto, i Celtics perdono ad Atlanta e vengono superati da Miami al secondo posto in classifica, mentre Chicago è sempre più prima, vincendo a Detroit nella serata in cui si onora Dennis Rodman. Philadelphia, intanto, si qualifica ufficialmente per i playoff.

Houston Rockets-San Antonio Spurs 119-114 dts

Un duello tra Duncan e Scola. Ap
Un duello tra Duncan e Scola

Allarme rosso a San Antonio (57-19): sesta sconfitta consecutiva, non accadeva da 14 anni, e adesso i Lakers (che hanno perso una sola volta dopo l’All Star Game) sono vicinissimi, con appena una sconfitta in più nel proprio record. Non basta nemmeno un Tim Duncan ancora una volta in doppia-doppia, come nella sconfitta contro i Celtics. Houston (40-36) riesce finalmente a prevalere in questo duello texano dopo 3 sconfitte stagionali contro gli Spurs, e si porta sul +10 sul finire del secondo quarto con un parziale di 18-6 innescato dalle triple di Martin (2) e Budinger, ma chiuso da 4 punti di Patterson (64-54 a 4 secondi dall’intervallo, prima dei liberi di George Hill). San Antonio però non molla: Gary Neal inizia l’ultimo quarto con la tripla del sorpasso (88-87), mettendo i primi 3 di 7 punti consecutivi, ma sono Duncan, Ginobili e Parker a portare i neroargento sul +3 (107-104 a 1’02 dalla fine). Duncan, però, fa 1/2 ai liberi con 18 secondi sul cronometro, e Lowry pareggia quando ne mancano solo 3 e si va al supplementare: Martin mette la tripla del sorpasso sul 115-114 a 1’42 dalla fine e segna complessivamente gli ultimi 9 punti dei suoi, 6 dei quali dalla lunetta. Decisivi gli ultimi 2 tiri liberi, dopo l’errore dall’angolo di Parker, che sbaglia la tripla del possibile pareggio a 27 secondi dalla fine.

Houston: Martin 33 (4/10, 4/10, 13/14 tl), Scola 21, Lowry 14, Budinger e Patterson 12, Hayes 10. Rimbalzi: Scola 14. Assist: Scola 6.
San Antonio: Parker 31 (15/20, 0/3, 1/1 tl), Duncan e Ginobili 23, Neal 10. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Parker e Ginobili 6.

Utah Jazz-Los Angeles Lakers 85-96

Una schiacciata di Bynum. Ap
Una schiacciata di Bynum

Sembrava una serata nera per i Lakers (55-20): quando Kyle Weaver ha segnato i suoi 2 tiri liberi con 7’28 da giocare nel secondo periodo, il punteggio diceva 41-24 per i Jazz (36-40), che partono con Kyrylo Fesenko, il quale dopo aver messo piede in campo per 18 minuti in totale nelle ultime 9 partite ne gioca 27 con 2/2 da due, 8 rimbalzi e 2 stoppate. I Lakers, però, non sarebbero i Lakers se non avessero la capacità di rimontare anche le situazioni più difficili: l’impatto di Bryant e le triple di Derek Fisher permettono ai campioni Nba di trovare l’aggancio (62-62 a 4’05 dall’ultima pausa) e un paio di triple di Lamar Odom lanciano la fuga ospite (76-64 a 10’48 dalla fine). I Lakers dilagano, e toccano il +18 a 8’52 dalla fine con Steve Blake, e ora sono vicinissimi al primo posto della Western Conference occupato da San Antonio.

Utah: Miles 24 (8/11, 0/5, 8/10 tl), Jefferson 17, Millsap 16. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Jefferson 5.
L.A. Lakers: Bryant 21 (4/10, 2/4, 7/10 tl), Gasol e Odom 16, Fisher 15, Bynum 11. Rimbalzi: Gasol 9. Assist: Bryant e Blake 4.

Atlanta Hawks-Boston Celtics 88-83

Jamal Crawford contro i Celtics. Ap
Jamal Crawford contro i Celtics

Ai Celtics (52-23) non basta aver toccato il +12 con un parziale di 14-2 a cavallo del secondo e terzo quarto (da 42-42 a 56-44 a 10’14 dalla fine del terzo periodo, con 6 punti a testa di Pierce e Garnett). I lunghi di Atlanta (44-32) prendono in mano la situazione per ribaltare la gara: 6 punti di Pachulia per iniziare l’ultimo periodo, 4 di Horford per chiudere un parziale di 19-5 dal finale del terzo quarto a 6’05 dalla fine del match (77-73). Joe Johnson (malgrado il 4/20 dal campo) prova a dare una spallata decisa con la tripla del +7 (82-75 a 3’16 dalla fine), ma il 2+1 di Pierce e la tripla di Allen riportano sotto Boston (84-81 a 2’39 dalla sirena). I Celtics, però, mancano le occasioni della rimonta con Davis (soprattutto con i liberi del possibile -1 sbagliati a 36 secondi dalla fine) e Pierce, decisivo invece il tap-in di Horford, che corregge un tiro di Johnson per il +5 finale con 7 secondi sul cronometro. Questa sconfitta costa (per ora) il secondo posto della Eastern Conference ai Celtics, a beneficio di Miami.

Atlanta: Crawford 20 (5/9, 2/5, 4/4 tl), Johnson 19, Horford 16, Pachulia 15. Rimbalzi: Horford 15. Assist: Horford e Crawford 4.
Boston: Pierce 25 (7/13, 1/2, 8/11 tl), Rondo 13, Allen 11, Garnett e West 10. Rimbalzi: Garnett e Rondo 10. Assist: Rondo, West e Garnett 5.

Detroit Pistons-Chicago Bulls 96-101

Derrick Rose, gran partita con Detroit. Ap
Derrick Rose, gran partita con Detroit

Con 7 gare ancora da giocare, i Bulls (55-20) hanno in mano il primo posto della Eastern Conference. Serata particolare a Auburn Hills, perché i Pistons ritirano la numero 10 di Dennis Rodman proprio quando si affrontano le due squadre con cui è riuscito a vincere i suoi anelli: 6 stagioni e 2 titoli con i Pistons (26-49), 3 stagioni e altrettante vittorie con i Bulls di Jordan. Oggi non c’è MJ ma Derrick Rose: il playmaker di Chicago mette 13 punti in un primo quarto chiuso dai suoi avanti 31-21 grazie a un parziale di 10-0 con 8 punti proprio del candidato Mvp, con annessa tripla allo scadere. I Bulls toccano anche il +15 con Kurt Thomas (77-62 a 3’19 dalla fine del terzo quarto). Rip Hamilton, però, ha la mano calda, ed è sua la tripla che riporta sotto Detroit sul -3 a 24 secondi dalla fine (94-97), ma i tiri liberi di Watson e Rose chiudono la partita.

Detroit: Hamilton 30 (8/13, 1/1, 11/12 tl), Prince 17, Bynum 12. Rimbalzi: Monroe 9. Assist: Prince 6.
Chicago: Rose 27 (5/11, 3/6, 8/11 tl), Boozer 22, Deng 15. Rimbalzi: Boozer e Thomas 8. Assist: Rose e Boozer 7.

Minnesota Timberwolves-Miami Heat 92-111

Wade, 32 punti con Minnesota. Ap
Wade, 32 punti con Minnesota

Metà del fatturato di Dwyane Wade arriva nel terzo quarto: la stella degli Heat (53-23) segna 16 dei 34 punti che servono alla sua squadra per andare avanti 85-72 al 36′ e prendere il controllo della partita. La schiacciata di Wade chiude un parziale di 27-1 iniziato con quella di James per il -1 dell’intervallo. I Big Three della Florida passeggiano, e questo successo significa secondo posto nella Eastern Conference. Un risultato niente male, considerate le tantissime difficoltà affrontate durante la stagione. Minnesota (17-59) non ha armi a sufficienza per reggere la distanza.

Minnesota: Webster 22 (4/7, 4/5, 2/2 tl), Love 18, Ridnour 14, Beasley 13. Rimbalzi: Love 7. Assist: Ridnour 9.
Miami: Wade 32 (14/18, 0/3, 4/5 tl), James 27, Bosh 24. Rimbalzi: Bosh 11. Assist: James 10.

Portland Trail Blazers-Oklahoma City Thunder 98-91

Aldridge, 32 punti a Oklahoma. Ap
Aldridge, 32 punti a Oklahoma

Portland (44-32) si tiene stretta il sesto posto a Ovest, fermando la striscia di 5 vittorie consecutive di Oklahoma City (50-25). I padroni di casa fanno la differenza nel terzo periodo dopo essere stati sotto di 12 nella prima frazione (24-12 con Westbrook a 2’53 dalla prima pausa). I Blazers mettono a segno un parziale di 15-0 con 6 punti di LaMarcus Aldridge a 3’58 dalla fine del terzo periodo (72-65), e poi provano a scappare con le triple di Wallace e Batum in avvio di ultimo quarto (84-72 a 10’23 dalla fine). Aldridge, ancora lui, mette il tiro del +9 a 2’11 dalla fine fermando il tentativo di rimonta ospite (92-83), poi Miller chiude il conto dalla lunetta.

Portland: Aldridge 32 (14/26, 4/4 tl), Batum 19, Wallace e Miller 13. Rimbalzi: Adridge 8. Assist: Miller 7.
Oklahoma City: Durant 25 (6/11, 3/13, 4/4 tl), Harden 21, Westbrook 16. Rimbalzi: Durant 11. Assist: Westbrook 6.

Indiana Pacers-Milwaukee Bucks 89-88

Granger miglior marcatore di Indiana. Ap
Granger miglior marcatore di Indiana

Spaventati dal grande inizio dei Bucks (30-45), in quella che era a tutti gli effetti l’ultima possibilità di giocarsi i playoff per la squadra di Brandon Jennings, gli Indiana Pacers (35-42) hanno tremato anche sull’ultimo tiro, preso da Gooden ma sbagliato. Gli ospiti sono andati avanti di 11 con 4 punti di Redd all’inizio del secondo quarto (26-15), ma Indiana ha saputo rimontare e poi prendere in mano la gara fino al +14 firmato da Hansbrough e Hibbert (67-53 a 2’31 dall’ultima pausa). Milwaukee reagisce con un paio di triple di Dooling e 9 punti di Jennings in poco più di 3 minuti per riaprire i giochi (86-84 a 3 minuti dalla fine). Salmons ne mette altri 4 e porta gli ospiti a -1 con 26 secondi da giocare (89-88), mentre Collison sbaglia la replica a 4 secondi dal termine. Rimbalzo per Maggette e time-out Bucks, che poi non riescono a trovare i tiratori e sperano nella tripla di Gooden. Che però non va.

Indiana: Granger 17 (4/10, 1/3, 6/6 tl), Hibbert 15, Rush 12, Hansbrough e Collison 11. Rimbalzi: Hibbert 11. Assist: Collison 7.
Milwaukee: Jennings 20 (6/12, 2/6, 2/4 tl), Bogut 16, Maggette 13, Mbah a Moute 10. Rimbalzi: Gooden 10. Assist: Dooling 4.

Orlando Magic-Charlotte Bobcats 89-77

Howard, 26 punti per Orlando. Ap
Howard, 26 punti per Orlando

I Magic (48-28) tornano a vincere e con questa sconfitta i Bobcats (32-43) perdono terreno rispetto ai Pacers in ottica playoff. Diverse assenze da una pate e dall’altra: Redick, Arenas e Duhon da una parte, Jackson, Thomas e Livingston dall’altra. Serata tutto sommato tranquilla per Orlando, che supera la doppia cifra di vantaggio con 4 punti di Quentin Richardson (37-26 a 6’46 dall’intervallo), che lancia la sua squadra anche nell’ultimo quarto con un paio di triple. I Magic toccheranno il massimo vantaggio sul +18 con Howard (89-71 a 2’34 dalla fine), ancora una volta dominante in area.

Orlando: Howard 26 (10/14, 6/8 tl), Nelson 15, Q. Richardson 14, Bass e Turkoglu 12. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Turkoglu 7.
Charlotte: Cunningham 21 (10/15, 1/1 tl), Augustin 19, Henderson 11, Diaw 10. Rimbalzi: Brown 11. Assist: Diaw e Augustin 6.

Philadelphia 76ers-New Jersey Nets 115-90

I Philadelphia 76ers (40-36) tornano ai playoff: con questa vittoria diventa matematico. “E ora viene il bello”, dice Elton Brand. Una grande soddisfazione per coach Doug Collins, che aveva smesso i panni del commentatore televisivo la scorsa estate e dopo un traumatico inizio (3-13) ha condotto la squadra alla prima qualificazione in post season dal 2005. La gara? Poco da dire. Con una prima metà da 60 punti i padroni di casa avevano già archiviato la pratica (+17 all’intervallo), Marreese Speights fa segnare il massimo vantaggio sul +35 (108-73 a 6 minuti dalla fine) con 6 punti consecutivi.

Philadelphia: Young 22 (9/12, 4/4 tl), Brand 21,Holiday 17, Iguodala 14, Williams 13. Rimbalzi: Hawes 9. Assist: Holiday e Iguodala 7.
New Jersey: Wright 15 (5/12, 5/6 tl), West 13, Lopez 11, Vujacic 10. Rimbalzi: Wright 11. Assist: Williams 7.

Phoenix Suns-Los Angeles Clippers 111-98

L’influenza tiene fuori causa Steve Nash, ma i Suns (37-38) non hanno problemi a sistemare i Clippers (29-47) anche senza di lui. I padroni di casa toccano il +10 con Dudley a 2’57 dalla fine del secondo quarto (49-39), dall’altra parte non arriva nessuna reazione e la squadra dell’Arizona può dilagare fino al +25 (98-73) con 4 tiri liberi consecutivi di Hakim Warrick con 9’07 sul cronometro dell’ultimo quarto. Gara che, comunque, conta poco ai fini della classifica, i Suns distano 5 partite e mezza dai Grizzlies, ottavi nella Western Conference.

Phoenix: Hill 19 (6/8, 0/1, 7/7 tl), Warrick 17, Dudley 16, Dowdell 14, Brooks 12, Gortat 10. Rimbalzi: Gortat 11. Assist: Brooks 6.
L.A. Clippers: Gordon 21 (4/7, 4/9, 1/3 tl), Griffin 20, Cook e Foye 10. Rimbalzi: Griffin 13. Assist: Griffin 4.

Washington Wizards-Cleveland Cavaliers 115-107

Massimi in carriera per Andray Blatche nei punti (pareggiato il precedente primato) e nei rimbalzi (nuovo record personale), ma anche la prima tripla-doppia nella Nba del rookie Jordan Crawford, arrivato da Atlanta nel corso della stagione. Sono queste le notizie migliori oltre la vittoria per Washington (19-56), che fa partire in quintetto l’ex canturino Jeffers (33 minuti, 5/7 da due, 3/5 ai liberi, 4 rimbalzi, 3 recuperi e 1 persa) e si prende una comunque poco significativa vittoria su Cleveland (16-50). Una stagione da dimenticare in fretta per entrambe le franchigie.

Washington: Blatche 36 (15/32, 6/9 tl), McGee 25, Crawford 21, Jeffers 13. Rimbalzi: Blatche 19. Assist: Crawford 11.
Cleveland: Sessions 26 (9/16, 8/8 tl), Hickson 21, Gee, Hollins e Harangody 12, Davis 10. Rimbalzi: Hickson 10. Assist: Davis 11.

tratto da gazzetta.it



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :