Davanti alla televisione, pronti a prendere appunti
di Marco Cagnotti
Io non guardo la televisione. No, anzi: la guardo molto. Moltissimo. Un paio d’ore al giorno. Talvolta anche di più. Però quasi non guardo affatto i programmi trasmessi. Giusto ogni tanto i telegiornali, to’. Ma di solito neanche quelli: le news le prendo dalla Rete, ché faccio prima. E il tiggì della sera ormai mi racconta cose che so già dal pomeriggio. Se proprio proprio, la Premiata Ditta Angela & Son, ecco.
In ogni caso, oltre a questo, nient’altro: troppo stronzate, fra talk show, gossip, sport insulsi, tette, culi e quant’altro rimbambisce il popolo bue. Sicché in televisione mi guardo i film e i telefilm che scarico dalla Rete (okkio, ché per la legge elvetica è tutto legale!). Scelgo io che cosa e quando, con una spiccata preferenza per la scienza e la fantascienza. Insomma la sera, quando non leggo, mi faccio delle pere colossali di televisione. Ma a capocchia mia, senza dover subire le cazzate dei palinsesti.
Però, lo so, io non faccio testo. Sono un telespettatore anomalo. Quindi eccomi a proporre una bella, anzi una bellissima iniziativa per i telespettatori più… “normali”: “Cattiva scienza in TV”, idea di blogger, giornalisti e scienziati. Partecipa e vinci segnalando le fesserie che cercano di propinarti come ipotesi scientifiche. Dai, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ti cucchi una puntata di Giacobbo e fai il pieno, che è la soluzione più semplice. Oppure tieni le antenne ben dritte e un blocchetto per appunti sul tavolino del soggiorno (ma l’iPad è meglio, fidati). E alla prima scemenza del tiggì… zac! Sputtanata. E magari vinci pure un weekend in barca a vela.