Il platino e il palladio, nel corso di quest'anno, non si stanno comportando come era previsto.
Perciò, i principali produttori, Russia e Sud Africa, hanno deciso di fare qualcosa al riguardo. Bloomberg ha riferito che i due paesi si incontreranno il mese prossimo per discutere sui metalli bianchi e sulla possibilità di intraprendere azioni per rafforzare prezzi.
Secondo il ministro russo Sergei Donskoi, potrebbero venire utilizzate le banche centrali per comprare platino e palladio.
È uno scenario paragonabile alla formazione dell'OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), il cartello economico di dodici paesi per negoziare con le compagnie petrolifere i prezzi del petrolio.
Anche se l'iniziativa comporta alcuni aspetti positivi, la maggior parte degli operatori ritiene che la cosa non possa funzionare.
L'idea di tentare di aumentare i prezzi, soprattutto del platino, attraverso una politica concertata tra due nazioni, con interessi molto diversi tra loro, troverà certamente una forti opposizioni da parte degli utenti finali e da parte degli altri paesi.
Alcuni analisti sottolineano il fatto che i due paesi producono metalli diversi: il Sud Africa è per lo più concentrata sul platino, mentre la Russia sul palladio. Entrambe hanno rapporti con produttori minerari e clienti, verso i quali adottano politiche commerciali differenti. Riusciranno a condividere così tanti interessi da riuscire a muoversi sul mercato di comune accordo?
Altri dubbi vengono espressi sul fatto che due stati vogliano controllare i prezzi di metalli come platino e palladio, metalli che non sono riserve monetarie come l'oro. Secondo qualcuno lo stato non dovrebbe comprare platino, ma piuttosto venderlo.
Quel che è certo è che per tutti gli investitori in platino e palladio, i colloqui del prossimo mese tra Russia e Sud Africa potrebbero avere conseguenze importanti sui portafogli detenuti.
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