Stabiae è l’antico nome dell’insediamento sito nella parte più interna e meridionale del Golfo di Napoli, oggi assimilabile con la moderna città di Castellammare di Stabia.
Le fonti arrivate sino a noi, attribuiscono al mitico eroe Ercole, figlio di Zeus, la fondazione di questa città. Secondo la leggenda, infatti, l’eroe era di ritorno da una delle sue fatiche – la cattura dei buoi di Gerione – quando giunse in questo luogo bellissimo, sito tra la montagna, le colline ed il mare. Decise così di fermarsi a riposare. Il mito farebbe in tal modo derivare il toponimo di Stabiae dal verbo greco ἵστημι (ìstemi), che vuol dire “sostare, fermarsi”.
La leggenda che vuole la fondazione della città da parte di Ercole sarebbe, inoltre, testimoniata dai resti di un tempio di culto dedicato all’eroe, sorto sull’isolotto roccioso di Rovigliano, chiamato originariamente Petra Herculis. Le primissime notizie storiche del sito risalgono, invece, ad un periodo compreso tra il VII sec. a.C. e il VI sec. a.C.: è in questo lasso di tempo, infatti, che si data la necropoli rinvenuta in località Madonna delle Grazie, anche se la presenza di alcuni materiali sporadici, consentirebbe di affermare che l’area era frequentata già nell’ VIII sec. a.C.
Il vero e proprio insediamento sembra da collocarsi sul pianoro della collina di Varano, in un’area strategica che collegava l’abitato sia al mare che all’entroterra. Stabiae, in quel periodo, pare svolgesse un ruolo di rilevanza come emporio etrusco, testimoniato dalla prevalenza di ceramica etrusca e locale rinvenuta negli scavi.
Col passare dei secoli, di Stabiae abbiamo pochissime informazioni, ma si può ben dire che le sue vicende seguirono l’andamento degli eventi storici che caratterizzarono la storia della Campania, subendo dapprima la “sannitizzazione” dell’area e poi entrando nella sfera di influenza romana.
Silio Italico, nei suoi Punica, ricorda come, durante la seconda guerra punica, una nave cumana fosse stata equipaggiata da giovani provenienti dallo “Stabiarum Litus”. Questa notizia ci informa, in pratica, che alla fine del III sec. a.C., Stabiae aveva un trattato con Roma (un foedus), in cui si stabiliva la partecipazione militare della comunità con contingenti navali. Ciò significherebbe, inoltre, che l’insediamento godeva di una propria autonomia amministrativa, così come gli altri insediamenti sannitici della Campania di quel periodo.
Una data fondamentale per la storia dell’insediamento stabiano è l’89 a.C.: è in questo anno, infatti, che Lucio Cornelio Silla distrugge l’oppidum stabiano, devenendo pagus, cioè una circoscrizione territoriale dipendente da Nuceria. In pratica, una sorta di punizione inflitta alla città e ai cittadini per essersi schierati dalla parte sbagliata.
Villa San Marco
Dal I sec. a.C., nel territorio stabiano si assiste alla costruzione di numerosi complessi edilizi, sia di tipo rurale che di tipo residenziale. A quest’ultimo tipo, fanno parte le lussuose ville, come Villa San Marco e Villa Arianna, che nel 79 d.C vennero sepolte dall’eruzione del Vesuvio.
Fonte immagine Villa San Marco: Flickr – DaveTonkin
Fonte: Stabiae: storia dell’insediamento di F. Senatore, in Stabiae, dai Borbone alle ultime scoperte, 2001.