Dopo Perri, la priorità è non cambiare. La città dello sport viene approvata con qualche ritocco anche dal centrosinistra, nello spirito della più serena continuità.
chiamatela continuità amministrativa o strategia di unità cittadina, ma la nuova giunta Galimberti realizza con qualche modifica il progetto di Città dello Sport della giunta Perri. Cambia il colore politico ma i poteri economici di riferimento sembrano proprio gli stessi.
CREMONA – Anche l’housing sociale, ovvero case popolari eventualmente private, potrà trovare spazio nella città dello Sport che, per quanto servita con menù tipico del centrosinistra, conserva lo stesso gusto di tradizionale continuità cremonese fra opposte parti politiche. L’housing sociale metterà a disposizione di sfrattati e indigenti alcuni alloggi a canone moderato, dato che l’Aler rimane in crisi. Per il Comitato antisfratto l’housing sociale è pura speculazione, visto il numero di case sfitte in città. La giunta Galimberti comunque inserisce altri cambiamenti più che altro di facciata, rispetto all’amministrazione precedente, nell’area tra via Mantova e via Postumia. La Cremonese nel 2010 aveva già il suo campo d’allenamento, nel Centro sportivo Arvedi, sotto il quale, come documentato da questa emittente, erano state messe scorie d’acciaieria. Galimberti con la sua équipe di assessori proseguirà su diversi aspetti introdotti dalla variante apportata dal centrodestra prima delle elezioni, nello spirito del caloroso abbraccio tra nuovo e vecchio sindaco, verificatosi in occasione del primo consiglio comunale. Arriva un bosco urbano tra la ferrovia e la rotatoria di via Mantova, per tacitare le proteste contro i tagli d’alberi, tuttavia il bosco porta con sé nuovi impianti, che semplicemente cambiano posizione, come ha voluto Perri e come Galimberti esegue, tenendosi una carta in più: nuove possibili variazioni. Via allora al parcheggio sotterraneo, alla pista di pattinaggio e skate, avanti con l’impianto polivalente situati tutti fra viale Concordia, via Postumia e zona della tangenziale. Serve un campo da rugby? Si potrà fare, come no. Non mancano nuovi esercizi commerciali, se i negozianti non insorgono.
Il Piano d’intervento integrato si sviluppa così tra una giunta e l’altra, quasi come se non ci fossero state elezioni, e come se l’unica esigenza fosse costruire e aprire cantieri che creano affari ma poco lavoro e temporaneo. La curiosità è che l’assessore a una parte dei servizi sociali, Mauro Platé, ha la delega anche allo sport. Il dramma della crisi economica trova così, almeno per il momento, una risposta sportiva, assieme a chi pratica il salto del pasto quasi ogni giorno.