Magazine Diario personale

Stalking

Da Chiara Lorenzetti

Stiamo attenti a come ci muoviamo nel web e nella vita.
Ricordiamo che lo stalking viene punito con reclusione da sei mesi a quattro anni.
E ricordiamo che la  diffamazione resta un reato anche se anonima e se fatta a mezzo web.
Ricordiamo che quello che scriviamo resta. 

(da Wikipedia)
“Il termine stalking, e quindi di stalker, deriva dal verbo to stalk nel significato di “camminare con circospezione”, “camminare furtivamente”, “colui che cammina in modo furtivo”[2]indicante anche il “cacciatore in agguato”.

Il termine inglese stalking, suggerito dalla letteratura scientifica specializzata anglofona in tema di molestie assillanti, intende indicare quindi un insieme di comportamenti molesti e continui, costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, ulteriormente reiterati da intrusioni nella sua vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate oscene o indesiderate.

Include, inoltre, l’invio di lettere, biglietti, posta elettronicaSMS e oggetti non richiesti; più difficile è l’attribuzione del reato di stalking a messaggi indesiderati di tipo affettuoso – specie da parte di ex-partner o amici – che può variare a seconda dei casi personali. Oppure producendo scritte sui muri o atti vandalici con il danneggiamento di beni, in modo persistente e ossessivo, in un crescendo culminante in minacce, scritte e verbali, degenerando talvolta in aggressioni fisiche con il ferimento o, addirittura, l’uccisione della vittima. Tutto ciò, o parte di esso se compiuto in modo persistente e tenace in modo da indurre anche solo paura e malessere psicologico o fisico nella vittima, sono atti persecutori, e chi li attua è un persecutore: un soggetto che commette un atto criminale, in alcuni Paesi punito come tale dalla legge. Si differenzia dalla semplice molestia sessuale per l’intensità, la frequenza e la durata della variegata congerie comportamentale.

Da un punto di vista etimologico, il termine stalk è variamente traducibile nella nostra lingua come “caccia in appostamento”, “caccia furtiva”, “pedinamento furtivo”, “avvicinarsi furtivamente”, “avvicinarsi di soppiatto” (a selvaggina o nemici). La parola stalker è traducibile come “cacciatore all’agguato”, “chi avanza furtivamente”. Questi termini non chiariscono sufficientemente il significato anglosassone che è dato agli stalker che pedinano la vittima per scopi puramente molesti. Il verbo to stalk è altrettanto traducibile col significato di “inseguire furtivamente la preda” e deriva dal linguaggio tecnico-gergale venatorio[3]. Letteralmente stalking significa “fare la posta”, “inseguimento”[4].

Non esiste una definizione generalmente accettata di stalking, ma così come enunciato da studiosi delle molestie assillanti di lingua anglofona è comunque colui che si “apposta”, che “insegue”, che “pedina e controlla” la propria vittima. Il termine “inseguimento” è quello più largamente usato e tradotto[5]. Quest’ultima definizione sembra la più vicina al comportamento tipico del molestatore assillante che è, infatti, quello di seguire la vittima nei suoi movimenti per poi intromettersi nella sua vita privata[6]. Un’altra traduzione molto usata di “stalking” è “persecuzione”, così come lo stalker è chiamato “persecutore” e la vittima “perseguitato”[7]

Nel lessico accademico si ricorre a differenti definizioni scientifiche. I termini recentemente impiegati in varie lingue, per coprire l’area semantica dell’intrusione relazionale ripetuta e assillante, sono numerosi e appartengono a vari contesti come quello criminologicopsichiatricopsicologico e legislativo.

Nella lingua inglese oltre a stalking sono usati i termini obsessional harassmentcriminal harassmentobsessional followingobsessional relational intrusion; nell’italiana, greca e francese: molestie assillanti, dioxisharcèlement du trosième type, etc.[3]. Nella disamina della letteratura corrente il termine harassment è molto spesso ricorrente; deriva dal verbo to harass, col significato di “tormentare”, “molestare”, “opprimere”. harassment criminale è difatti il reato della molestia e della persecuzioni sanzionato nei Paesi del common law.


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